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Home Gazzetta dj Comunicati Italia: Il Presidente della Repubblica a Marsala a 150 anni dall'avvio dell'Unità d'Italia
Italia: Il Presidente della Repubblica a Marsala a 150 anni dall'avvio dell'Unità d'Italia PDF Stampa E-mail
Martedì 11 Maggio 2010 13:01
150 anni fa lo sbarco dei Mille a Marsala diede avvio alla Unità italianaCon lo sbarco dei Mille di Garibaldi a Marsala nella mattinata dell'11 maggio 1860 prese avvio il processo dell'Unità d'Italia. Partita il 5 maggio da Quarto di Genova, la spedizione dei 1162 volontari si dotò di armi e munizioni durante la navigazione di trasferimento, ma perdendo una parte del contingente di sbarcati e rinunciatari. In 1089 proseguirono fino in Sicilia, dove cent'anni fa sbarcarono a Marsala abbandonata dal presidio borbonico. Fortuna per i garibaldini e defezioni fra i borbonici consentirono il successo di un'impresa da molti ritenuta disperata. E la marcia dei garibaldini in camicia rossa proseguì per mesi fino alla traversata dello Stretto di Messina e alla completa conquista del Regno delle Due Sicilie, fino allo storico incontro fra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II del 26 ottobre 1860 a Teano. Questa, in stretta sintesi, la cronaca della spedizione che ha fatto la storia dell'Unità d'Italia. "Le celebrazioni del 150° dello Stato nazionale sono l'occasione per determinare un clima nuovo nel rapporto tra le diverse realtà del Paese, nel modo in cui ciascuna guarda alle altre, con l'obiettivo supremo di una rinnovata e salda unità che è, siamone certi, la sola garanzia per il nostro comune futuro", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso di stamattina a Marsala per dare inizio alle celebrazioni unitarie. Il presidente ha aggiunto: "Chi si trova a immaginare o prospettare una nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o separazioni comunque concepite, coltiva un autentico salto nel buio. Si può considerare solo penoso che da qualunque parte, nel Sud o nel Nord, si balbettino giudizi liquidatori sul conseguimento dell'Unità, negando il salto di qualità che l'Italia tutta, unendosi, fece verso l'ingresso a vele spiegate nell'Europa moderna". E se 150 anni fa si disse "L'Italia è fatta, ora dobbiamo fare gli italiani", intendendo la necessità di costruire un comune sentire "nazionale" per tutte le popolazioni della penisola, si deve registrare che quell'obiettivo tarda ancora ad essere pienamente raggiunto.
 

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