Gran Bretagna. Fuori i socialisti. Conservatori e liberal-democratici nel nuovo governo. Tagli alle spese e referendum per il proporzionale |
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Mercoledì 12 Maggio 2010 08:42 |
A seguito delle recenti elezioni politiche, la Gran Bretagna ha scelto di non far vincere nessuno. E per un sistema bipartitico stabilmente confermato negli ultimi settanta anni, questa è una autentica novità. Una sola cosa è certa: gli inglesi hanno sconfitto i socialisti al potere, o meglio, i laburisti, come si chiamano lì. Dopo appena tre anni il primo ministro socialista è costretto
alle dimissioni. Il nuovo governo sarà guidato dai conservatori, che però hanno dovuto ingoiare il rospo di allearsi con i liberal-democratici. Ma a un prezzo salato: dovranno rassegnarsi a un referendum per introdurre anche in Gran Bretagna il sistema elettorale proporzionale. E mentre da noi ci si ostina a volere a tutti i costi il bipartitismo secondo il modello anglo-americano, proprio la patria della teoria dell'alternanza bipartitica secca decide di sfumare i toni per approdare a un più europeo sistema elettorale proporzionale: una autentica rivoluzione politica. Il programma del nuovo governo di destra prevede l'adozione di una legge finanziaria di emergenza da varare subito, entro 50 giorni, come vogliono i conservatori, con tagli alle spese per 6 miliardi di sterline entro quest'anno. I liberal-democratici hanno però accettato di non proporre l'adesione all'euro entro questa legislatura e in cambio hanno ottenuto un impegno ad un referendum su una riforma elettorale che introduca il sistema proporzionale.
Alberto Fiorani |