Non si ferma la spirale dei pessimi comportamenti da parte dei politici, dai quali si pretenderebbe un comportamento esemplare e invece fanno a gara per enfatizzare ogni peggiore manifestazione del propio pensiero (ammesso che ne abbiano uno). L'ultimo esempio, ma certo non il solo dopo i tanti e troppi dei quali ci siamo occupati nei giorni scorsi, viene dalla capitale, dove si è sfiorata la rissa al Comune di Roma. Il capo de "La Destra", l'ex ministro ed ex presidente della Regine Lazio Francesco Storace ha inveito e lanciato una cartellina contro il consigliere del PD De Luca che lo aveva provocato per via della condanna a 18 mesi recentemente inflitta a Storace: "Mascalzone, figlio di ..., ti rompo". E giù urla, sedie rovesciate, minacce di scagliarsi contro l'avversario. La rissa è stata davvero sfiorata al consiglio comunale di Roma tra Francesco Storace e il consigliere comunale del Pd Athos De Luca. L'ex governatore del Lazio, sentendosi in qualche modo provocato, ha lanciato una cartellina contro De Luca e poi ha tentato di aggredirlo. Storace ha inveito contro l'esponente del Pd, aggiungendo che "ha un atteggiamento provocatorio ed è rimasto l'unico, insieme con la Mussolini, a fare contro di me un linciaggio quotidiano". Il consigliere De Luca aveva detto: "so solo che Storace dovrebbe dimettersi da presidente della Commissione Roma Capitale, dopo la condanna per la vicenda Laziogate". Storace ha chiesto successivamente scusa all'aula per l'atteggiamento tenuto "a seguito delle provocazioni di De Luca. È lui a doversi vergognare", ha però aggiunto. O forse siamo a noi a doverci vergognare di loro?