Ostra Vetere: Fin dalle prime ore del mattino tanta gente al santuario per venerare San Pasquale |
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Lunedì 17 Maggio 2010 16:11 |
Grande afflusso di fedeli, fin dalle primissime ore del mattino, al santuario di San Pasquale Baylòn a Ostra Vetere per la festa religiosa tradizionale da secoli, che conduce tanta gente a inginocchiarsi davanti la statua dell'umile fraticello spagnolo. Una sintesi della sua vita è contenuta nel volume di Alberto Fiorani, "Come vò', tale e quale", testo n. 50 del Centro di Cultura Popolare edito nel 1998: "San Pasquale Baylon nacque a Torre Hermosa, nella incantevole terra di Spagna, il 16 maggio
1540, giorno di Pentecoste. I suoi genitori erano di modesta condizione sociale, ma ricchi di grande bontà verso i poveri e si distinguevano per il loro profondo sentimento religioso di cristiani convinti. Pasquale trovò in questo ideale ambiente familiare i presupposti indispensabili per crescere nella pratica delle virtù cristiane. Alle lusinghe e alla falsa gloria del mondo preferì la vita umile e nascosta nel chiostro. A 25 anni bussò alla porta del convento dei frati minori e chiese di essere accolto nell'Ordine quale semplice fratello laico. Gli furono assegnati gli uffici più umili e gravosi e Pasquale li adempì con diligente cura e abnegazione. Esattissimo nei doveri della Regola, si prefisse di raggiungere la perfezione anche nelle cose più piccole e secondarie. Imitatore fedele e appassionato del "serafico padre" San Francesco, votò la sua vita non solo alla propria santificazione, ma attese anche e con successo alla salvezza delle anime con il buon esempio e con instancabile zelo di apostolo. Ancora vivente, il Signore volle sigillare con i miracoli l'alta vetta di santità raggiunta. Sebbene illetterato, ebbe il dono della scienza infusa, tanto che studiosi e teologi famosi consultarono Pasquale per essere illuminati nelle più acute e impenetrabili questioni teologiche. Gli eretici e i nemici della fede trovarono in lui un acceso difensore della verità: di fronte alla sua dialettica chiara e stringente restavano facilmente trasformati e vinti. Ma la gemma più sfavillante che irradiò di una luce vivissima la sua vita fu l'appassionata devozione alla Santissima Eucaristia. Notte insonni passate davanti al tabernacolo in dolci estasi d'amore furono i momenti più belli della sua vita terrena e il Signore si compiacque di premiarlo con particolare segno di benevolenza. Non potendosi unire ai suoi confratelli nell'adorazione della santa ostia, perché trattenuto dai suoi lavori in cucina, Pasquale vide aprirsi le pareti e così poté adorare il Santissimo Sacramento solennemente esposto in chiesa. Pieno di meriti Pasquale si addormentò nel bacio del Signore il 17 maggio 1592, Pentecoste, dopo aver predetto il giorno e l'ora. Mentre si svolgevano i suoi funerali, al momento dell'elevazione dell'ostia e del calice, gli occhi di Pasquale si aprirono due volte per adorare il Santissimo Sacramento, con evidente emozione e ammirazione dei presenti. In breve il suo sepolcro fu mèta di devoti pellegrinaggi e grazie e favori fiorirono sulla sua tomba come a consacrare la sua straordinaria santità. Il sommo pontefice Alessandro VIII lo annoverò nell'albo dei santi (1690) e Leone XIII, in considerazione del suo particolare amore alla Santissima Eucaristia, lo proclamò nel 1897 celeste patrono dei congressi e di tutte le associazioni eucaristiche".
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