Italia: Ordine dei giornalisti, contro leggi liberticide "ricorreremo in ogni sede" |
|
|
|
Sabato 22 Maggio 2010 08:00 |
L'esecutivo nazionale dell'Ordine dei giornalisti, con decisione unanime, "ha già acquisito significativi pareri legali e assumerà tutte le iniziative utili, in ogni sede, per garantire ai cittadini il diritto di essere informati". Per i giornalisti "su questo terreno non è più il momento delle dichiarazioni, ma degli atti concreti, coinvolgendo le istituzioni comunitarie a partire dal commissario europeo per i diritti dell'uomo. L'Ordine dei giornalisti è convinto che quello di sapere sia un diritto fondamentale di tutti e di ciascuno". Per l'Odg infatti "la decisione della
maggioranza di ritirare l'emendamento che prevedeva il raddoppio delle pene detentive e pecuniarie per i giornalisti che rendono pubblici i particolari di inchieste di interesse sociale non è la risposta alle quale i cittadini hanno diritto. I cittadini, non i giornalisti, perché sono loro - i cittadini-elettori - che hanno il diritto di sapere per capire, decidere e scegliere in maniera consapevole e responsabile". Spiegano i giornalisti che "é assurdo ritenere che un mese di carcere sia una sciocchezza. E' incredibile ritenere poca cosa sanzioni pecuniarie che vanno da 5 a 10 mila euro. Chi parla di carcere e di danaro con tanta leggerezza non si rende conto che un mese dietro le sbarre è poca cosa per i malfattori, non per le persone perbene. Somme di quella entità possono apparire trascurabili a chi guadagna migliaia e migliaia di euro al mese". "La notizia prima di tutto, fermiamo la legge bavaglio": è questo "titolo-striscione" che la Federazione nazionale della stampa ha chiamato a raccolta i direttori delle principali testate italiane per parlare della legge sulle intercettazioni. No "alla riforma delle intercettazioni che mette il bavaglio alla stampa e le manette alla magistratura licenziata dalla Commissione Giustizia del Senato". All'appello contro la "legge bavaglio" sulle intercettazioni hanno già aderito quasi 120.000 persone, gruppi, sindacati e associazioni e hanno dato il loro sostegno anche numerosi costituzionalisti. Sky Italia chiederà un intervento a tutte le autorità internazionali competenti, anche ricorrendo presso la Corte europea dei diritti dell'Uomo contro il disegno di legge sulle intercettazioni che "accoglie con grande preoccupazione". Per Sky queste norme "rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione, ma soprattutto costituirebbero una grande anomalia a livello europeo". "Il diritto a un'informazione completa è un diritto irrinunciabile per ogni cittadino, ma è anche un dovere fondamentale per ogni editore". "Oggi è peggio di Tangentopoli, e si vuole togliere alla magistratura i poteri di indagine, mentre alla stampa il dovere di informare ed ai cittadini il diritto di sapere". Lo ha detto il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
|