Marche: Federalismo demaniale, il commento dell'assessore Marcolini |
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Sabato 22 Maggio 2010 08:21 |
"Una manovra d'effetto, più di carattere propagandistico che di sostanza". Questo il giudizio dell'assessore regionale al demanio e patrimonio, Pietro Marcolini, sul decreto legislativo relativo al federalismo demaniale da poco approvato dal Parlamento. Un decreto attuativo che stabilisce i principi generali e le procedure per il trasferimento di alcune parti del patrimonio immobiliare dello Stato agli enti locali e che prevede il passaggio alle Regioni dei fiumi, laghi, spiagge, oltre alle caserme militari non più in uso. "Sono soltanto 3.200 milioni di euro le risorse trasferibili e il 27% di queste concentrate nel Lazio, il 12% nel Veneto, mentre il patrimonio delle Marche è stimato in 38 milioni, pari a circa l'1,4% rispetto al criterio tradizionale di riparto attorno al 2,7%. Non abbiamo ancora l'elenco dei beni demaniali che andranno ai Comuni marchigiani ma si sa già che lo Stato si tratterrà il 25% del patrimonio e lascerà il 75% ai
Comuni per sanare i deficit e per realizzare gli investimenti. C'è però soprattutto una grande confusione su chi gestirà i laghi e i fiumi, anche perché nelle Marche la gestione è sovracomunale ed è questo il nodo critico". "Le Marche - conclude Marcolini - sono perennemente a credito con lo Stato; fanalino di coda nell'attenzione da parte del Governo centrale per quanto riguarda l'assegnazione di risorse. Con tale decreto si relegano i Comuni, le Province e le Regioni al ruolo di gabellieri senza approfondire i problemi gestionali, mentre ci auguriamo che il federalismo vero restituisca la capacità retributiva alle Regioni e riequilibri le partite dare/avere". |