Marche: Il Distretto culturale evoluto delle Marche al Forum “Ravello Lab 2013” |
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Sabato 26 Ottobre 2013 15:16 |
Il Distretto culturale evoluto delle Marche al Forum “Ravello Lab 2013”. Marcolini: “Apprezzamento per la nostra esperienza nel settore”. È in corso di svolgimento: “Ravello Lab 2013. La Cultura tra Politiche Urbane e Valorizzazione Territoriale”, il forum europeo promosso da Federculture e Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, che quest’anno si tiene dal 24 al 26 Ottobre come sempre nella cittadina campana. Il forum intende dare il
proprio contributo alla ridefinizione delle politiche pubbliche per la cultura attraverso il confronto e lo scambio di esperienze. La Regione Marche è presente ai lavori con l’assessore alla Cultura Pietro Marcolini, Simona Teoldi del Servizio Cultura e Carlo Pesaresi, presidente del Consorzio Marche Spettacolo. I temi in discussione in questa edizione, riservati a un gruppo ristretto e interdisciplinare di partecipanti, hanno riguardato: Cittadinanza attiva e sviluppo/Processi e strumenti per la valorizzazione culturale di città e territori, Politiche di sostegno alle industrie culturali e creative/gli incubatori culturali. Nell’ambito della discussione inerente il primo tema, è intervenuto l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini. “Ravello Lab - ha dichiarato Marcolini - riconferma anche quest’anno l’utilità di un appuntamento fisso sulle politiche culturali che ogni volta rinnova temi, quesiti e proposte a una platea variegata e qualificata. In questa cornice, molto attenta all’intreccio tra cultura ed economia, abbiamo potuto illustrare i primi esiti della progettualità del Distretto culturale evoluto, con i 10 progetti approvati proprio in questi giorni dalla Giunta regionale. L’esperienza che le Marche stanno facendo su questo terreno ha suscitato un apprezzamento particolare, al punto da essere considerata esemplare di un approccio che cerca di evitare, da un lato, gli eccessi economicistici, che finiscono per negare il ruolo civile, morale e sociale della cultura e, dall’altro, l’illusione di una cultura che si autogiustifica e si ritiene autosufficiente a prescindere dal contesto economico e sociale in cui opera e di cui in realtà è espressione. Dai lavori del forum sono emerse, in particolare, due indicazioni: la prima, finalizzata a promuovere un coordinamento delle Regioni in tema di politiche culturali in vista dell’Expo 2015; la seconda, tesa a capitalizzare il lavoro che ha portato alla candidatura di 21 città italiane a Capitali europee della cultura 2019, tra le quali la nostra Urbino. Dietro a ciascuna candidatura c’è, infatti, un lavoro che interseca politiche comunitarie, nazionali e regionali attraverso metodologie e progettualità nel segno della cultura che unisce tradizione e innovazione, modernità e contemporaneità, sviluppo intelligente, inclusivo e sostenibile. Per questo la rete delle città candidate rappresenta una catena di valore e di esperienze che non va dispersa. La nostra presenza qui, poi, grazie all’apporto della delegazione marchigiana, ha qualificato anche la discussione interna al forum che si è occupato di incubatori culturali e sostegno alle imprese culturali e creative. Un tema sul quale come Regione stiamo approfondendo specifiche iniziative”. Nell’anno Europeo della Cittadinanza Attiva, le politiche pubbliche si stanno sempre più orientando verso una progettazione partecipata dello sviluppo di città e territori, al fine di rivelare per intero le potenzialità della cultura in chiave di sviluppo sociale ed economico. Alla vigilia del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, l’Unione europea è impegnata a sostenere un insieme di iniziative che, a partire da Europa Creativa, Horizon 2020 e dai programmi di innovazione economica e sociale, rilancino un percorso di crescita a base culturale. In questo quadro, Ravello Lab intende fornire un contributo alla ridefinizione di politiche pubbliche focalizzate sul rapporto tra cultura, industrie creative e sviluppo delle città, dei territori e delle imprese (profit e non profit). L’obiettivo è quello di avanzare proposte e soluzioni per favorire, insieme, crescita, nuova occupazione e maggiore coesione sociale, estendendo a tutti i decisori politici la consapevolezza che lungo questo asse si gioca la capacità competitiva futura dell’economia europea nello scacchiere internazionale. |