Europa: Cittadini e imprese pagano il prezzo di telecomunicazioni disomogenee |
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Martedì 01 Giugno 2010 14:21 |
L'applicazione disomogenea delle norme europee in materia di telecomunicazioni impedisce ai consumatori, alle imprese e all'economia europea nel suo complesso di godere pienamente dei benefici economici di un mercato delle telecomunicazioni esteso a tutta l'UE veramente unico e competitivo: è questa la conclusione della relazione annuale della Commissione sui mercati europei delle comunicazioni elettroniche. I mercati degli Stati membri, pur essendo diventati più competitivi, restano di dimensioni nazionali. Il livello di concorrenza, inoltre, varia nettamente da uno Stato membro all'altro. Anche se il settore europeo delle telecomunicazioni ha resistito
alla tempesta finanziaria del 2009 (crescita pari allo 0%, a fronte di un declino economico in tutta l'Unione del 4,2%), gli elementi essenziali per una crescita futura sono un'applicazione uniforme delle norme esistenti e investimenti in servizi innovativi. Nell'agenda digitale europea, una delle iniziative faro della strategia "Europa 2020", la Commissione invita l'industria delle telecomunicazioni e i governi dell'UE a unire le forze per offrire a tutti i cittadini e alle imprese l'accesso a Internet ad alta velocità e servizi di comunicazione interattivi. Neelie Kroe, la commissaria europea responsabile per l'agenda digitale, ha dichiarato: "La rapida crescita della banda larga mobile e un accesso a Internet meno costoso sono elementi positivi per i consumatori in questi tempi di difficoltà economiche. È invece deludente constatare i limitati progressi compiuti per la realizzazione di un vero mercato unico. Gli Stati membri devono impegnarsi maggiormente per assicurare che le norme del settore delle telecomunicazioni siano attuate correttamente e che siano effettuati i necessari investimenti in servizi innovativi a vantaggio di tutti i 500 milioni di consumatori europei".
Francesco Fiorani |