Italia: A L'Aquila per mancato allarme indagata la Commissione Grandi Rischi |
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Venerdì 04 Giugno 2010 15:31 |
Stupore e incredulità ha accompagnato la diffusione della notizia secondo cui i membri della Commissione Grandi Rischi sono stati indagati dalla magistratura de L'Aquila per omicidio colposo per il terremoto che ha colpito il capoluogo abruzzese l'anno scorso. L'accusa rivolta dalla procura de L'Aquila ai membri della Commissione che il 31 marzo scorso, 6 giorni prima del terremoto che sconvolse la città, parteciparono alla riunione che si tenne nel capoluogo abruzzese. Sono sette gli indagati sul mancato allarme per il terremoto del 6 aprile del 2009. La procura della Repubblica ha inviato agli indagati l'avviso di conclusione delle indagini. Gli accertamenti sono scattati subito dopo l'esposto di diversi cittadini che hanno chiesto alla Procura di verificare il lavoro della commissione che, nella riunione del 31 marzo, analizzò la sequenza di scosse sismiche che da mesi colpiva
L'Aquila. Lo stesso procuratore della procuratore della Repubblica, Alfredo Rossini ha confermato la chiusura delle indagini. Secondo quanto si è appreso "I responsabili sono persone molto qualificate che avrebbero dovuto dare risposte diverse ai cittadini. Non si tratta di un mancato allarme, l'allarme era già venuto dalle scosse di terremoto. Si tratta del mancato avviso che bisognava andarsene dalle case". Lo ha detto al Tg3 Abruzzo il procuratore della Repubblica de L'Aquila, commentando la notifica della conclusione delle indagini sulle risultanze della riunione del 31 marzo 2009. Quanto ai prossimi sviluppi, il procuratore ha chiarito che "abbiamo fatto tutte le indagini e depositato gli atti. La fase successiva - ha concluso - sarà portare gli atti davanti ai giudici. Quanti e chi sono gli indagati si saprà dagli atti, le ipotesi di reato sono omicidio colposo e altri collegati". Che ci siano forti responsabilità ler le morti in numerosi crolli, soprattutto nella Casa dello Studente, appare ben noto, ma riguarderebbero progettisti, tecnici, funzionari, imprese costruttrici. Che possa ipotizzarsi una responsabilità per i membri della Commissione appare sorprendente: nei giorni del terremoto aveva fatto scalpore la notizia che uno dei tecnici aveva puntualmente previsto il terremoto, ma era rimasto inascoltato. Da qui le polemiche. Solo che il tecnico aveva previsto il terremoto a Sulmona, non a L'Aquila. Se fosse stato ascoltato e fosse stata evacuata Sulmona per trasferire gli abitanti, poniamo, a L'Aquila, cosa sarebbe successo?
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