Ostra Vetere: Lettera al Direttore. Il nostro lettore Giangi pone una domanda sul servizio Rai |
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Lunedì 07 Giugno 2010 09:15 |
Dal nostro lettore che si firma con lo pseudonimo "giangi" riceviamo la seguente comunicazione: "caro direttore di ccpo, ho idea che qualcuno, parlo in rai, usa spazi di trasmissione per fare pubblicità a se stesso senza pagare il dovuto. poichè è evidente che chi, in trasmissione, indossando capi di vestiario, gioielli, o guida auto a scopo promo-pubblicitario, o altro, quando non autorizzato espressamente dall'azienda, viene perseguito, o dovrebbe essere perseguito, legalmente perchè risponda
in termini almeno economici della "furbizia", dovresti spiegarmi perchè chi, pagato dalla rai, parla a supporto di se stesso o contro qualcuno per creare vantaggio alla sua persona nulla succede o non ce lo fanno sapere. se nulla succede non sono ravvisabili reati !? magari di omissione dei doveri controllo o di complicità o che sò io di connivenza da parte della rai. se non ce lo fanno sapere, alla faccia della trasparenza e dell'informazione !!! peccato, ma sarebbe già qualche cosa. si perchè noi si pagha il canone vero! cordialmente. giangi". Giriamo la domanda del nostro lettore alla Rai, che potrà rispondere in proposito. Il problema, comunque, riguarda tutti gli organi di informazione. Per quanto riguarda il nostro giornale on-line "Gazzetta dj" di www.ccpo.it abbiamo sempre messo a disposizione tutto lo spazio che chiunque può chiederci di occupare. Con un solo limite: quello della buona educazione e del rispetto degli altri. Dei lettori, in primo luogo, e comunque di tutti, singoli, gruppi, enti, istituzioni. Anzi, sollecitiamo tutti i lettori a collaborare attivamente con la nostra testata, che è libera e aperta a tutti. Un po' diversa è la condizione della Rai, che è un servizio pubblico vincolato a regole un po' più rigide delle nostre. Opportunamente. Trattandosi di un servizio pubblico, che però fa anche attività commerciale, deve garantire identiche condizioni di accesso a tutti e rispetto formale e sostanziale a norme vincolanti di salvaguardia. Che ci siano casi di superamento dei limiti imposti appare talvolta evidente a molti. Per questo esiste una Commissione di Vigilanza Rai. Vorremmo vederla attivamente impegnata a impedire i fatti segnalati dal nostro lettore "giangi", che ringraziamo.
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