Italia: Intercettazioni, passa la fiducia al Senato ed esplodono le polemiche |
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Sabato 12 Giugno 2010 16:09 |
La norma sulle intercettazioni ottiene la fiducia del Senato con 164 "si" e 25 "no". Ma i senatori del Pd escono dall'aula per protesta, mentre quelli dell'Idv, che hanno occupato l'emiciclo per l'intera notte e buona parte della giornata, votano contro. La decisione di mettere la fiducia è, per il presidente dei senatori Udc Giampiero D'Alia, è un atto di "forza che nasconde debolezza e insicurezza". Difende a spada tratta il ddl, Federico
Bricolo, il numero uno della Lega al Senato. E' una legge necessaria, spiega, per evitare la gogna mediatica. Riccardo Villari (Mpa) annuncia il "no" del suo gruppo, mentre Franco Bruno (Api) parla di ddl che "impedirà di indagare". Il presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro accusa la maggioranza di voler creare "intralcio alle indagini". Si tratta, afferma, di un ddl che "tutela meglio i criminali e uccide la libertà di informazione". La verità è che il centrodestra vuole "un popolo bue", afferma, e che vuole nascondere i "propri misfatti". Quindi, i Democratici non parteciperanno al voto. Tutti la seguono, tranne i Radicali. Loro, spiega Emma Bonino, preferiscono votare 'no' al ddl. "Quello di abbandonare l'Aula - grida il capogruppo Pdl Maurizio Gasparri durante 'l'esodò - è un gesto non democratico". Mentre "Noi - aggiunge - voteremo con orgoglio questa legge". Quindi si passa al voto. Mentre i senatori sfilano sotto i banchi della presidenza per dire 'si' o 'no', Schifani parla a lungo con Alfano. Intanto la polemica divampa anche per il botta e risposta tra il leader Idv Antonio Di Pietro e il Quirinale. Il deputato dichiara di sperare che Napolitano "faccia sentire la sua voce". Ma dal Colle si ribatte: "I professionisti della richiesta al Presidente della Repubblica di non firmare sono numerosi, ma molto spesso parlano a vanvera". Pronta la replica di Di Pietro: "Non abbiamo intenzione, né soprattutto tempo, per polemizzare con il Capo dello Stato. Piuttosto ribadiamo che la responsabilità di questa legge è del governo Berlusconi e della sua maggioranza complice". Il ddl ora è atteso alla Camera dove lo attende "un'opposizione durissima" come assicura Donatella Ferranti del Pd.
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