90 anni fa nasceva Alberto Sordi, un grande della storia del cinema italiano, cui è stata intitolata la sala del cinema-teatro di Ostra Vetere. Alberto Sordi, nella finzione scenica, ha rappresentato l'italiano medio: seduttore e vedovo, marchese e sceicco, cialtrone e commissario, il 15 giugno avrebbe compiuto 90 anni. Sordi con i suoi film aveva raccontato la storia d'Italia, era entrato e uscito dai fatti storici con personaggi figli del loro tempo, come magistralmente ce li ha raccontati nei film degli anni '60, in cui raccontava il miracolo economico o all'Italia buia e senza speranze di 'Un borghese piccolo piccolo'. Una galleria straordinaria che non smette di affascinare. Il luogo comune vuole che abbia rappresentato l'italiano medio, ma il suo italiano era tutt'altro che medio. Estremo, paradigmatico, esagerato, pazzo. C'era l'italiano medio nei suoi film, ma era vittima del protagonista. Lui aveva questa grande missione: quando si parlava di che film interpretare, se il personaggio non era l'uomo, lo interessava meno. La sua, oltre che arte, è stata una missione, perché lui ha fatto vedere tutta una bellissima galleria di italiani estremi, ognuno con un suo difetto: il vigliacco, l'approfittatore, il bugiardo, il seduttore, il corrotto, lo stupido. E i tanti film da lui interpretati rimangono uno straordinario documento d'arte cinematografica e di storia sociale.