Marche: Investimenti della rete ferroviaria italiana |
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Giovedì 17 Giugno 2010 10:46 |
“La dorsale adriatica strategica e da potenziare” Lo sviluppo della rete ferroviaria nelle Marche e il potenziamento delle linee nazionali adriatica e romana. Sono stati gli argomenti dell’incontro che l’assessore ai trasporti, Luigi Viventi, ha avuto con i vertici locali di Rfi: i direttori regionale Luciano Frittelli e compartimentale movimento, Paolo Pallotta. “La riunione è servita per fare il punto sullo stato di attuazione delle infrastrutture ferroviarie – sottolinea Viventi – e ribadire la centralità della linea adriatica per la fascia litoranea marchigiana. Serve i centri maggiori della regione e trasporta un numero rilevante di viaggiatori nel cuore delle città, a costi accessibili e in maniera sostenibile. Occorre migliorarne le potenzialità, attuando i progetti in cantiere e reperendo le risorse necessarie. Non ha senso parlare ancora di arretramento ferroviario, quando la priorità è
quella di garantire collegamenti veloci, a fronte di investimenti onerosi che non trovano adeguata copertura finanziaria per le opere già programmate”. Viventi ha espresso apprezzamento per l’apertura della nuova fermata di Camerano Aspio e per la prossima prevista ad Ancona Stadio, nell’ambito del progetto di metropolitana di superficie del capoluogo regionale. “Se i tempi verranno rispettati – ha detto l’assessore – potrà essere utilizzata durante il Congresso eucaristico del prossimo anno, che richiamerà nelle Marche migliaia di fedeli al seguito del Papa”. I dirigenti di Rfi hanno ricordato che sono in cantiere diversi interventi per decongestionare la mobilità su gomma, favorendo l’utilizzo dei carri ferroviari per il trasporto di container e mezzi stradali ingombranti: sono in corso di adeguamento le gallerie esistenti di “Cattolica” (Pesaro e Urbino) e “Castellano” (Ancona). Una volta ultimate, “contribuiranno a migliorare la qualità di vita dei paesi della fascia adriatica”. Viventi, poi, ha chiesto chiarimenti sulla tratta Orte-Falconara (204 chilometri), “l’asse portante del sistema ferroviario umbro marchigiano, che assicura il collegamento tra la dorsale Milano-Roma e la linea Bologna-Lecce”. La tratta è interamente elettrificata, ma prevalentemente a binario semplice. Risultano attivati, a doppio binario, 70 chilometri complessivi (35 per cento della lunghezza, tra Orte-Terni, Campello-Foligno e Montecarotto-Jesi-Falconara). Alcuni tratti sono in corso di completamento (Fabriano e Castelplanio-Montecarotto), altri non registrano stati di avanzamento. Per quanto riguarda il nodo di Falconara (210 milioni di euro di investimenti), è prevista la realizzazione di una bretella di collegamento (1,7 km) verso nord (tra la Orte-Falconara e l’Adriatica) e la realizzazione della Variante di Falconara, tra le stazioni di Montemarciano e Falconara Marittima, che sposta verso monte la linea in corrispondenza della raffineria Api. Sono programmate anche le rilocalizzazioni dell’impianto merci di Falconara (nelle adiacenze dell’Interporto di Jesi), della stazione di Montemarciano, della sottostazione elettrica di Falconara, mentre la stazione di Chiaravalle verrà trasformata in fermata. “Investimenti massicci, quelli in cantiere – ha concluso Viventi – che vanno accompagnati da un’opera di sensibilizzazione istituzionale per cercare di accorciare i tempi di realizzazione. Ho chiesto di poter incontrare l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, in modo da instaurare un rapporto impostato alla massima collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi comuni”. (r.p.) |