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Home Gazzetta dj Comunicati Italia: Intercettazioni. Stop di Bossi al decreto: "Se Napolitano non firma siamo fregati"
Italia: Intercettazioni. Stop di Bossi al decreto: "Se Napolitano non firma siamo fregati" PDF Stampa E-mail
Venerdì 18 Giugno 2010 09:31

Stop di Bossi al decreto antintercettazioni: se Napolitano non firma siamo fregati"Se tra Berlusconi e il presidente della Repubblica si trova una soluzione si può andare avanti. Speriamo di trovare una soluzione perché se il presidente della Repubblica non firma siamo fregati". Lo afferma il capo della Lega Nord, Umberto Bossi, al termine di un incontro alla Camera con il presidente di Montecitorio Gianfranco Fini sul tema delle intercettazioni. A chi gli chiede se ci sia già una soluzione il senatur risponde: "su alcuni punti si può lavorare, una soluzione ancora non c'é ma sono fiducioso". La presa di posizione di ieri del leader della Lega Nord Umberto Bossi, che si era detto pronto a prendere in considerazione l'ipotesi di modificare il ddl intercettazioni, è piaciuta al presidente della Camera Gianfranco Fini. Quando stamattina Bossi si è avvicinato

in aula allo scranno presidenziale, Fini lo ha ringraziato della sua "apertura" sul fronte del ddl e l'esponente del Carroccio ha chiesto un breve colloquio proprio per fare il punto sul provvedimento. "I nodi che - secondo l'onorevole Giulia Bongiorno, parlamentare vicina al presidente della Camera Fini - andrebbero sciolti sono quelli che riguardano la proroga della durata degli ascolti di tre giorni in tre giorni, l'intercettabilità dei cosiddetti 'reati satelliti', la responsabilità giuridica dell'editore che lascerebbe aperto il problema della possibilità per quest'ultimo di interferire con il lavoro e l'indipendenza del direttore, i quattro anni di condanna previsti come pena massima per il reato delle registrazioni fraudolente". "Io devo esprimere le mie perplessità nelle sedi competenti - prosegue - è mio dovere esprimerle". Anche la Lega si è detta favorevole, con il deputato Luca Paolini, all'ipotesi di approfondire il testo licenziato dal Senato e di prevedere un calendario di audizioni per esaminare con la dovuta attenzione i punti più controversi". Dal punto di vista della Dottrina sociale della Chiesa, "oltre al dovere c'è anche un diritto all'informazione" e, letto in questa luce, il ddl sulle intercettazioni "è una legge che limita il potere d'indagine, e quindi della magistratura, e anche quello d'informazione". Ad affermarlo è la Radio Vaticana, in una intervista a un docente di Filosofia politica, Antonio Maria Baggio dell'Istituto universitario Sophia di Loppiano (Firenze), che fa capo ai Focolari. Dal punto di vista della Dottrina sociale della Chiesa, "oltre al dovere c'è anche un diritto all'informazione", e sono diversi gli "interrogativi" posti dal ddl.

 

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