Joseph Weiler, professore ebreo di Diritto presso la New York University School of Law, ha difeso ieri, mercoledì 30 giugno, il crocifisso davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani. La sua difesa è stata ascoltata da 17 giudici durante un'udienza straordinaria sul “Caso italiano del crocifisso”, riferito al diritto dell'Italia di esporre crocifissi nelle aule delle scuole pubbliche. Weiler, che è anche professore onorario presso la London University, ha rappresentato nell'udienza i Governi di Armenia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Lituania, Malta, Federazione Russa e San Marino, che si sono presentati come “parti terze”. La Corte di Strasburgo aveva stabilito in una sentenza dello scorso 3 novembre che la presenza del crocifisso nelle scuole costituisce un attentato alla libertà
di coscienza e al diritto del singolo di ricevere una formazione conforme ai suoi convincimenti religiosi o filosofici, dando ragione a una cittadina originaria della Finlandia, Soile Lautsi, che aveva chiesto nel 2002 che le croci fossero tolte dalle scuole frequentate dai suoi figli ad Abano Terme, in provincia di Padova. Il professor Weiler ha spiegato in primo luogo che in Europa non esiste un unico modello nelle relazioni Chiesa-Stato: basta vedere le differenze tra la laicità, in Francia o anche in Gran Bretagna, dove la regina è capo della Chiesa anglicana. Altri casi sono quelli di Svezia, Danimarca o Grecia. “Nell'Europa attuale – ha dichiarato il professore – i Paesi hanno aperto le proprie porte a molti nuovi residenti e cittadini. Dobbiamo loro tutte le garanzie della Convenzione. Dobbiamo il decoro e il benvenuto, e la non discriminazione, ma il messaggio di tolleranza verso l'altro non dovrebbe essere tradotto in un messaggio di intolleranza verso la propria identità”, ha aggiunto Weiler. La decisione della Corte non verrà resa nota fino all'autunno, o al periodo natalizio. Sono stati 14 gli Stati membri del Consiglio d'Europa che si sono opposti alla decisione originaria, sostenendo l'Italia. Oltre ai dieci Paesi rappresentati da Weiler, che partecipano ufficialmente alla causa, altri hanno dato il proprio sostegno ufficiale al crocifisso, tra cui Ucraina, Moldova, Albania e Serbia. La partecipazione degli Stati è senza precedenti, a dimostrazione dell'importanza della questione per tutta l'Europa.
Francesco Fiorani
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