Italia: Tre arresti per l’eolico in Sardegna |
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Giovedì 08 Luglio 2010 09:41 |
"Una associazione per delinquere" caratterizzata "dalla segretezza degli scopi" e volta "a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali nonché degli apparati della pubblica amministrazione". E' scritto nell'ordinanza di arresto per l'imprenditore Flavio Carboni, di Pasquale Lombardi, ex esponente della Dc, e
dell'imprenditore napoletano, Arcangelo Martino. Sull'inchiesta sull'eolico in Sardegna spunta l'ombra di una nuova P2 e per la loggia segreta il reato ipotizzato è di associazione a delinquere semplice e violazione della legge Anselmi. Per il giudice, i tre hanno "sviluppato una fitta rete di conoscenze nei settori della magistratura e della politica da sfruttare per i fini segreti del sodalizio e ciò anche grazie alle attività di promozione di convegni e incontri di studio realizzate tramite una associazione denominata 'Centro studi giuridici per l'integrazione europea Diritti e Libertà". L'associazione era gestita da Lombardi in qualità di segretario e da Martino quale responsabile dell'organizzazione. Una struttura, scrive il giudice, "finanziata e gestita in modo occulto da Carboni". Per il magistrato, i tre "approfittavano delle conoscenze per acquisire informazioni riservate e influire sull'esercizio delle funzioni pubbliche rivestite dalle personalità avvicinate dai membri dell'associazione". Tra settembre e ottobre 2009 i tre arrestati tentarono di avvicinare giudici della Corte Costituzionale per influire nel giudizio sul lodo Alfano di sospensione del processo penale per le alte cariche dello Stato. L'episodio si intreccia col tentativo dei tre di ottenere la candidatura dell'ex sottosegretario all'economia, Nicola Cosentino, alla carica di presidente della Regione Campania, in cambio degli interventi compiuti sulla Corte Costituzionale. Dopo che il Pdl ha scelto Stefano Caldoro come candidato alla Regione Campania, il sodalizio ha dato vita a una intensa attività diretta a screditare il nuovo candidato in modo da escluderlo dalla competizione elettorale, tentando di diffondere all'interno del partito, e tramite internet, notizie diffamatorie sul suo conto. |