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Home Gazzetta dj Comunicati Ancona: Per l’onorevole Piergiorgio Carrescia PD #CambiamoRitmo alle Marche
Ancona: Per l’onorevole Piergiorgio Carrescia PD #CambiamoRitmo alle Marche PDF Stampa E-mail
Lunedì 28 Luglio 2014 16:52

Ancona Per l onorevole Piergiorgio Carrescia PD #CambiamoRitmo alle MarcheCi scrive l’amico onorevole PD Piergiorgio Carescia: “Le elezioni europee hanno segnato una significativa vittoria per il Partito Democratico. Il PD Marche ha ottenuto una percentuale superiore alla media nazionale, un successo dovuto certamente al “ciclone Renzi” ma anche al buon lavoro svolto dal nuovo segretario Comi e dal gruppo dirigente che lo affianca. Il voto, ovunque, ha marcato una forte spinta al cambiamento. Il contesto politico è ampiamente mutato anche nelle Marche; i partiti che oggi governano con il PD in Regione hanno dimostrato una visibilità ed una capacità marginale di incontrare il consenso degli elettori: il "modello Marche” non offre più alcuna suggestione e gli elettori ne hanno decretato, con il voto, la fine politica dopo che la crisi ne aveva evidenziato la necessità di una riscrittura in chiave moderna. La crisi delle principali imprese del manifatturiero marchigiano e' sintomatica del fatto che un modello, quello del “metal mezzadro”, e' ormai superato; è un declino annunciato che deve però stimolare la politica ad essere espressione di una realtà che in questi decenni è profondamente cambiata e a trovare nuovi motori di sviluppo. I partiti e gli uomini che ne sono stati interpreti hanno contribuito a portare le Marche ad un buon livello di qualità della vita e dell’amministrazione della cosa pubblica e ne va loro dato merito; ora, però, serve il coraggio di un’analisi che sia schietta e non autocelebrativa perché occorrono risposte adeguate alle “nuove povertà e alle nuove esigenze” di categorie, di professioni e generazioni. Continuare a pensare a vecchi modelli socio-economici e a progetti politici paludati che guardano più alla conservazione che allo sviluppo e che gli elettori hanno sonoramente bocciato sia nel 2013 sia nel maggio scorso, è solo il tentativo di riproporre il mantenimento degli assetti di potere; è il contrario di quel cambiamento che sta cercando di imprimere Matteo Renzi al Paese. Il PD non può dunque esimersi dal candidare un “proprio esponente” al ruolo di guida del progetto per un Governo innovativo della nostra Regione: un candidato che sia espressione chiara “del mondo PD” e che “con il PD” abbia percorso coerentemente questi anni caratterizzati sia da momenti difficili sia da una forte spinta al cambiamento; un candidato che non sia però neppure espressione di voglie di rivincite congressuali perché non sarebbe unitario ma divisivo. La vocazione maggioritaria che di recente ha richiamato il segretario Comi non è la negazione delle alleanze ma l’affermazione che serve chiarezza sulla coalizione e del diritto/dovere del partito di maggioranza relativa di presentarsi con una propria proposta di governo. E' una chiarezza che non può prescindere anche dalla valutazione delle scelte, assunte in questi anni ai vari livelli locali, dalle altre forze politiche “alleabili” e dai loro esponenti. Il Partito Democratico deve cercare solo alleati affidabili e definire regole comportamentali che marchino reciprocamente un rapporto di correttezza. Il PD deve definire alleanze con altri partiti e non con associazioni variamente denominate o edulcorate. Le dichiarazioni di autorevoli esponenti dell’Associazione “Marche 2020”, ad esempio, hanno fatto chiarezza; la volontà di trasformare quell'Associazione in un movimento politico significa, inequivocabilmente, voler costituire un soggetto diverso e concorrenziale al Partito Democratico. Per questo, il PD, ha il dovere di spingere, ancor di più, sull’accelerazione del cambiamento progettuale e di uomini. Le Marche sono la regione più longeva d’Italia; dobbiamo evitare di farne però lo stereotipo della longevità politica e della gerontocrazia di governo. Siamo insomma ad una svolta storica; il ciclo politico che ha interpretato un quarto di secolo della storia delle Marche deve trovare nuova linfa e vitalità, un’aggiornata declinazione dei programmi, delle sensibilità sociali e dei protagonisti. La musica deve essere più moderna, l’orchestra rinnovata, la cadenza più vivace: insomma, #cambiamoritmo.

da on. Piergiorgio Carrescia

 

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