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Marche: Distretto rurale e agroalimentare di qualità biologico PDF Stampa E-mail
Venerdì 12 Settembre 2014 16:57

Marche Distretto rurale e agroalimentare di qualità biologicoCon l’obiettivo di favorire l’istituzione di due distretti biologici pilota si è svolto in Regione l’appuntamento previsto dal progetto Bioreg Marche. Nel corso dell’incontro, il quarto sulla tematica, sono stati illustrati ai territori candidati gli elementi fondamentali da inserire, secondo il regolamento attuativo, nella proposta di riconoscimento dei distretti biologici e, quindi, di promuovere il dibattito tra i vari stakeholder con l'obiettivo di far emergere anche le informazioni aggiuntive che possano qualificare e connotare i territori come distretti agroalimentari di qualità biologici e distretti rurali biologici. La serie di incontri sul territorio ha agevolato l’individuazione e quantificazione dei requisiti territoriali e delimitazione dei Distretti Rurali Biologici (DRB) o Agroalimentari di Qualità Biologici (DAQB) per i territori dei comuni di Isola del Piano, Urbino e Pievebovigliana. “L’agricoltura biologica marchigiana rappresenta una realtà sempre più consolidata che annovera le Marche fra le regioni leader nel settore - rileva l’assessore all’Agricoltura, Maura Malaspina – E’ quindi possibile concepire uno sviluppo rurale sostenibile centrato anche sui distretti biologici, ossia sull’organizzazione di grandi aree dedicate alle produzioni biologiche in cui l’adozione di politiche di rete, rivolte alla valorizzazione del prodotto locale e alla qualità ambientale, genera economie di scala tali da realizzare concretamente dei modelli alternativi all’agricoltura convenzionale”. Oltre a quelli già individuati, aggiunge Malaspina, ci sono “altri territori che potranno essere riconosciuti a pieno titolo come distretti biologici di qualità nel rispetto della legge regionale”. Per fornire supporto tecnico scientifico ai territori interessati all’eleggibilità a potenziali distretti biologici, partner della Regione è l’Università della Tuscia che ha già svolto per il Mipaf i progetti inerenti i distretti biologici BIodistrict e Bioreg e che ha sviluppato il progetto regionale in collaborazione con il Servizio Ambiente e Agricoltura.

 

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