Dalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: “Apprendiamo dalla stampa nazionale che il parlamentare modenese del PD Matteo Richetti, già Presidente del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna e candidato alle primarie come nuovo presidente della regione più rossa d’Italia, raggiunto da una comunicazione giudiziaria per peculato a seguito delle indagini che sta interessando le cosiddette “spese pazze” dei consiglieri regionali per il peculato di 5.500 euro di rimborsi secondo l’accusa non dovuti, dovrà spiegare ai pubblici ministeri di Bologna perché abbia presentatoa rendiconto anche gli scontrini relativi a un albergo di Riva del Garda in Trentino. Richetti si era fatto rimborsare dalla Regione 500 euro per due pernottamenti, nell’agosto 2010 e nello stesso mese del 2011, per due occasioni in cui Richetti partecipò al convegno dell’associazione politica VeDrò, fondata dall’ex premier (allora era vicesegretario PD), Enrico Letta. Le spese per la partecipazione di Richetti alla manifestazione di una associazione politica in Trentino, potrebbero essere considerate dai magistrati non inerenti al mandato di consigliere in Emilia Romagna, perché non si tratterebbe di un impegno istituzionale, ma di una manifestazione organizzata da una corrente del suo stesso partito e per questo il politico modenese avrebbe dovuto sborsarle di tasca propria, o comunque non addebitarle alle casse pubbliche della Regione. Ma è certo è che nel 2010 Richetti mise a rimborso due notti in hotel, nel 2011 invece una sola notte. E in quest’ultima occasione l’allora presidente del consiglio regionale portò con sé anche sua moglie. Tuttavia, è la linea difensiva, la consorte non avrebbe pesato sui conti, perché Richetti avrebbe pagato la stanza (una doppia a uso singola) per una sola persona. Sua moglie non avrebbe pagato nulla”.

da giustiziagiusta