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Home Gazzetta dj Comunicati Marche: Dall’onorevole PD Carrescia no al terzo mandato per Spacca di Marche 2020
Marche: Dall’onorevole PD Carrescia no al terzo mandato per Spacca di Marche 2020 PDF Stampa E-mail
Giovedì 18 Settembre 2014 15:50

Marche Dall onorevole PD Carrescia no al terzo mandato per Spacca di Marche 2020"Il Partito Democratico delle Marche che sta ritrovando l'unità intorno alla segreteria Comi fa paura alla vecchia politica, quella che è lontanissima dal cambiamento che con Matteo Renzi sta caratterizzando questa nuova stagione politica. Settembre ha fatto chiarezza sugli scenari che si profilano verso le elezioni regionali del 2015. Il Governatore Spacca, che da anni non è iscritto al PD, ha attaccato a testa bassa il Partito Democratico ed il suo segretario regionale; pochi giorni dopo Vittoriano Solazzi, iscritto ed eletto nel PD e Presidente dell’Associazione “Marche 2020”, ha dichiarato “la necessità” di quell’Associazione di presentarsi alle elezioni regionali del 2015 con una propria lista, trasformandola quindi in soggetto politico. E’ una scelta che aiuta perché rende espliciti gli obiettivi reali per cui è sorta “Marche 2020” e impone perciò una seria riflessione visti i ruoli dei suoi principali promotori. Intanto una premessa generale: chiunque lavora per creare un soggetto politico diverso da quello del partito in cui milita dimostra di avere un “altro”, “diverso” e “distinto” progetto. Poiché in democrazia conta il consenso è chiaro che il nuovo soggetto nascente dall’Associazione “Marche 2020” è e sarà concorrenziale al PD perché è “un’altra cosa”, è una proposta politica differente da quella di quel PD il cui segretario è Matteo Renzi! E allora, perché chi sta costruendo un nuovo movimento politico diverso dal PD e si ingerisce nelle dinamiche interne di questo partito “consigliando” addirittura il segretario Comi a non frequentare territori come Pesaro, Senigallia o Ascoli, come se fossero realtà  da evitare ed emarginare dal dibattito politico? Quello della nascente Lista di Marche 2020 assomiglia molto ad una riedizione in salsa marchigiana del tentativo fallimentare di Mario Monti, un’esigenza di cui avverte il bisogno solo la vecchia politica nostalgica del passato. Anzi, guardando anche a destra va anche oltre! Il PD ha i suoi Organi decisionali, non ha bisogno di interessati suggeritori. Il PD è un Partito che ha ottenuto il 46% alle Europee (cinque punti sopra la media nazionale) e  ha il diritto ed il dovere di proporsi agli elettori per guidare e governare il cambiamento. La ricerca di unità che Matteo Renzi ha invocato in chiusura della Festa nazionale del PD è già praticata dal gruppo dirigente delle Marche e la disponibilità al dialogo che è venuta da tutti gli esponenti, anche da quei territori che il Governatore vorrebbe emarginare e da chi ha fatto scelte congressuali diverse dall’attuale segreteria, è un segnale positivo. E’ questa unità che crea ansia e timore perché riporta il Partito Democratico al centro della scena e toglie ogni spazio e velleità ad una storia, in alcune fasi “bella e gloriosa”, che ha travalicato due secoli e un millennio ma che ormai è da mettere alle spalle e declinare in modo diverso. Vedo con favore lo strumento delle primarie ma non si può farne un totem o utilizzarlo per dividere. Le primarie si fanno per scegliere il leader di una coalizione che deve attuare un programma, non per far rientrare dalla finestra chi è uscito o sta uscendo dalla porta. Il Pd ha avviato la sua campagna di ascolto (unico partito a farlo) proprio per definire un programma di rinnovamento che sappia interpretare il nuovo che è maturato in questi anni ed al quale la Regione deve dare risposte adeguate, al passo con i tempi; poi dovrà definire la coalizione ed infine lo strumento per scegliere il nuovo Presidente. Altro che confusione! La confusione la alimenta, anzi la crea, chi parte dal fondo, chi chiede le primarie solo per rientrare nel gioco, per dividere, per cercare di bypassare la scelta di rinnovamento del PD. E se divisione c’è, essa sta semmai nel nuovo soggetto politico visto che il Presidente Solazzi ha sfidato Matteo Ricci alle primarie; chi è il leader che Marche 2020 vorrebbe candidare alle primarie: Spacca o Solazzi? O è un gruppo che si è già diviso? Ma soprattutto, chi dà la certezza a questo nuovo soggetto politico che il PD farà una coalizione che ricomprenda anche “Marche 2020”? Personalmente ritengo che questa eventuale alleanza non serva né al PD né al centrosinistra perché non porta alcun valore aggiunto. Se la strategia di Marche 2020 è invece  quella di coalizzare i potenziali alleati del PD contro il PD stesso per “contare di più” nel centrosinistra, sbaglia strada perché è finita l’epoca del “doppio forno” e quella che chi conta poco pesa tanto. Rispetto per tutti ma in primis per gli elettori! Comi ha affermato ripetutamente che il PD sta cercando un “nuovo Presidente” e che è perciò contrario ai terzi mandati; il PD oggi rappresenta sia il riformismo socialista sia quello della tradizione dei popolari e, su queste basi, con un progetto che guarda al futuro si presenterà agli elettori con alleati affidabili. Spero perciò che il Presidente della Regione ritrovi presto la serenità necessaria per portare a compimento atti importanti in questi pochi mesi che restano al suo ultimo mandato e sappia lasciare un buon ricordo anche a chi, militando o solo simpatizzando nel PD di Matteo Renzi, guarda al futuro e non al 2020 (a.C.). Mi auguro infine che gli iscritti a “Marche 2020” siano consapevoli che la trasformazione dell’associazione in soggetto politico è la costruzione di una “casa” ben diversa da quella del Partito Democratico e che essa si fonda su un progetto diverso da quello del partito “unitario e plurale” come quello che ha come segretario Matteo Renzi.  Piergiorgio Carrescia".

da on. Piergiorgio Carrescia

 

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