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Home Gazzetta dj Comunicati Europa: Sarà vero che le norme UE sulla pesca danneggiano gli operatori italiani?
Europa: Sarà vero che le norme UE sulla pesca danneggiano gli operatori italiani? PDF Stampa E-mail
Domenica 01 Febbraio 2015 10:23

Europa Sarà vero che le norme UE sulla pesca danneggiano gli operatori italiani?Il tema del fermo pesca e del depauperamento delle risorse ittiche nel Mediterraneo è da tempo al centro dell'attenzione. Sarà vero che le norme UE sulla pesca danneggiano gli operatori italiani? E' falso, rispondono gli organi di informazione della Commissione europea: le regole vengono applicate a tutto il pescato proveniente dal Mediterraneo e venduto in uno degli Stati membri UE. Queste regole, basate su criteri scientifici riconosciuti, hanno l'obiettivo di preservare lo stock ittico del Mediterraneo e quindi assicurare la pesca sostenibile e, in ultima analisi, di tutelare i consumatori e gli stessi pescatori. Alla domanda se sia vero che le norme europee sul pescato impongono misure troppo restrittive ai fini del ripopolamento ittico si risponde che si tratta di una misura conservativa, finalizzata ad assicurare una produzione sicura e sostenibile, per poter consentire che l'attività di pesca sia possibile nel lungo periodo. La taglia minima di cattura per alcune specie sensibili (incluse le vongole), prevista dalle regole europee, è una misura di conservazione basata su nozioni scientifiche corroborate. Le regole europee, infatti, sono state fissate sulla base di raccomandazioni scientifiche, emesse dai  comitati composti esclusivamente da esperti provenienti dagli Stati membri. In questo caso, gli esperti italiani sono stati in prima linea nella consulenza scientifica per stabilire una taglia minima per le vongole e per le altre specie del Mediterraneo. Al fine di evitare la cattura di organismi sottotaglia, i pescatori dovrebbero incrementare la selettività dell'attrezzatura. Questo è essenziale per assicurare che gli stock ittici siano sfruttati in modo sostenibile e la loro riproduzione non sia pregiudicata. Va infine ricordato che il 91% delle specie di pesce presente nel Mediterraneo è oggetto di pesca eccessiva, percentuale che è andata crescendo negli ultimi anni.

 

Chiara Fiorani

 

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