Iraq: Isis e l’orrenda minaccia di decapitare tutti i prigionieri in gabbia come le bestie |
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Domenica 22 Febbraio 2015 13:00 |
Orrore in Iraq per l'ultimo minaccioso messaggio dell'Isis che mostra la barbarie di 21 prigionieri, soprattutto Peshmerga curdi, per fatti sfilare in parata in una cittadina irachena rinchiusi dentro gabbie di ferro come le bestie. Le nuove vittime predestinate vengono riprese tutte con la tuta arancione. Uno a uno sono stati fatti sfilare a capo chino davanti alla telecamera, poi rinchiusi
nelle gabbie. Un flashback mostra quindi l'immagine del pilota giordano bruciato vivo, anche lui dietro le sbarre di una gabbia. Poi ancora le immagine delle gabbie caricate sui pickup che, in parata, fendono una folla di sostenitori, anche tanti ragazzini, che inneggiano al califfo Abu Bakr al Baghdadi. Il video sarebbe stato girato qualche giorno fa nel mercato principale di Hawija, un villaggio controllato dai miliziani a circa 50 chilometri da Kirkuk, la città irachena dove i miliziani sono stati costretti alla ritirata proprio dai curdi. I prigionieri sono 16 Peshmerga, 2 ufficiali dell'esercito iracheno e tre poliziotti. Alcuni vengono 'intervistati' nelle gabbie, costretti a dare le proprie generalità e 'recitare' il copione scritto dai loro boia. "Sono prigioniero da 15 giorni e il mio governo non fa nulla", afferma uno. Un altro condanna i bombardamenti, e accusa i propri leader: "Fanno il gioco degli Usa e degli ebrei". "Questo è un messaggio al popolo dei musulmani curdi. La nostra guerra non è contro di voi, ma contro i laici e gli atei. Peshmerga fermatevi, o il vostro destino sarà lo stesso di quelli in gabbia o sottoterra", dice il miliziano dell'Isis che introduce il video. Nelle inquadrature finali, i prigionieri sono inginocchiati a terra con alle loro spalle i boia armati di pistola. La sequenza è interrotta da altri 'flash': sono le terribili immagini dei copti cristiani decapitati su una spiaggia libica che hanno fatto scattare i raid egiziani. Poi il silenzio. Per loro, come nel caso dei 20 egiziani copti e di un cittadino del Ciad sgozzati in Libia, non sembrano esserci speranze. Intanto, fonti irachene rivelano che a qualche centinaio di chilometri di distanza da Kirkuk, nei pressi di Ramadi, i miliziani "stanno scavando una fossa comune per accelerare le esecuzioni dei loro oppositori, che vengono bruciati vivi". |