Marche: Il sindacato contro l’aumento delle tasse locali |
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Lunedì 15 Giugno 2015 16:51 |
Molti comuni nelle Marche, per il 2015, non riescono a far quadrare i conti. E’ quanto emerge dal confronto che sindacati ed Enti Locali stanno tenendo sui bilanci preventivi nella nostra regione. Le difficoltà sono determinate sul piano tecnico dalle nuove regole, in vigore da alcuni mesi, sulla contabilità armonizzata e, sul piano pratico, dagli ennesimi tagli delle risorse a disposizione dei Comuni, stimati in circa 60 milioni di euro. Il dato è preoccupante, perché a tale taglio va associato il minore sostegno assicurato dalla Regione, a sua volta alla prese
con una contrazione di risorse pari a 230 Milioni di euro. Proprio il recupero di fondi per le politiche sociali, il trasporto pubblico locale e il diritto allo studio rappresenta una delle sfide più impegnative per la nuova Giunta regionale. A monte di queste problematiche c’è la necessità di un riordino del sistema tributario che ha bisogno di un maggiore equilibrio tra centro (Stato) e periferia (Regioni e Comuni), con l’assegnazione delle risorse in relazione ai servizi effettivi erogati ai cittadini, superando la condizione attuale che vede chiaramente penalizzate le autonomie locali. In attesa di questi interventi c’è però, da parte della CISL, impegnata in una campagna di raccolta di firme per una legge d’iniziativa popolare per un fisco più equo e più giusto, una netta contrarietà ad eventuali incrementi generalizzati della tassazione locale. Le addizionali locali IRPEF sono già superiori del 25% rispetto alla media nazionale (6,9% contro il 5,4%) e le famiglie marchigiane sono così provate dalla crisi (redditi calati del 18,17%, risparmi del 48,12%, ricchezza netta del 29,05%, nel periodo 2006-2012) da non poter reggere un ulteriore inasprimento del prelievo. Al di là delle necessarie forme di razionalizzazione delle spese, sul piano del reperimento delle risorse, per la Cisl Marche sono attivabili azioni concrete per contrastare l’evasione dei tributi locali (meno del 20% dei Comuni ha stabilito rapporti di più stretta collaborazione con l’Agenzia delle Entrate) e allargare l’uso dell’ISEE, preferibilmente lineare, per stabilire la misura di rette e tariffe. Pur non trascurando le difficoltà che il contesto presenta, le alternative all’incremento della pressione fiscale e al taglio dei servizi ci sono. La Cisl è pronta a dare sostegno a tutte quelle misure che rispetteranno i criteri di equità; si aspetta dai Comuni (e dalla Regione) un conseguente esercizio di responsabilità.
da CISL Marche |