Italia: Solo Siriani in fuga dalla guerra … e come no |
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Mercoledì 24 Giugno 2015 16:01 |
Mentre continua il drammatico esodo di migliaia di migranti stipati sui barconi di aguzzini scafisti e schiavisti, montano le critiche in Italia sui motivi della mancata intesa con l’Europa per un’equa distribuzione delle “quote” da distribuire fra paesi che erigono muri e recinzioni, altri che
rispediscono al mittente quelli che sono riusciti ad attraversare le frontiere, altri che non li vogliono proprio e quelli che inviano navi in Mediterraneo a ripescare i profughi, ma a sbarcarli poi irrimediabilmente sulle coste italiane. Tra annunci di accordi e di “piani B” alternativi, che nessuno sa cosa siano, continua il flusso migratorio, mentre i nuovi arrivati vengono alloggiati chi in albergo e chi miseramente sotto le tende sulle scogliere di Ventimiglia o dentro le stazioni di Roma e Milano, o altrove, alla buonaventura. Il governo annaspa, ma la squadra piddina rintuzza su ogni possibile canale televisivo, moltiplicando l’idea che si devono accogliere tutti i migranti, perché fuggono dalla guerra in Siria. E come no, basta guardarli, questi poveri migranti allo sbando, basta guardarli in faccia per vederli anneriti dai fumi densi dei bombardamenti. Sono proprio neri, questi migranti siriani, come dimostra la foto degli ultimi arrivati ancora sul barcone e pubblicata dal giornale “Il Messaggero”, solitamente attestato a sinistra. Vorremmo non essere presi in giro. Certo che ci sono anche siriani, curdi e iracheni che fuggono dalla guerra tra i migranti che arrivano, ma sono una minoranza rispetto alla gran massa dei profughi per fame che giungono dall’Africa più profonda. E tantissimi altri ne arriveranno ancora, pare mezzo milione. E’ chiaro allora che la situazione è grave e complessa ed è altrettanto certo che l’Italia da sola non potrà sostenere a lungo un flusso così. Ma l’Europa fa orecchie da mercante e giocherella sul fatto che 40.000 o meno potranno “anche” essere accolti fra tutte le altre nazioni, mentre ce ne sono già 250.000 arrivati. E gli altri 210.000? Addirittura l’Europa favoleggia delle 40.000 quote come “volontarie”, anziché obbligatorie. Significa che quei 40.000 “potranno” essere accolti “anche” dalle altre nazioni, ma “solo se vorranno”. Uno sberleffo, più che un aiuto. E’ chiaro che la situazione è caotica e che il governo non sa come affrontarla. Ecco quindi che Renzi, piegato dalla logica delle cose, lascia trasparire una soluzione, seppure addolcita, che da tempo reclama ben più crudamente la Lega di Salvini: i respingimenti. Accoglienza per i profughi che scappano dalle guerre e rimpatri per gli altri. «La sinistra non deve avere paura del concetto di rimpatrio», ha detto Matteo Renzi parlando in Senato sulla gestione dei flussi migratori in vista del Vertice Ue che inizia domani. «È molto difficile gestire la questione immigrazione, trovando la giusta via tra il pericolo e una soluzione che non sia un cedimento al buonismo e superficialità», ha rilevato Renzi. «Oggi rischiamo il muro fisico tra Ungheria e Serbia, per questo dobbiamo insistere sull'allargamento perché è un disegno organico lasciato a metà», ha proseguito il premier. «Non è possibile lasciare la Serbia e l'Albania in una situazione di tensione. Dobbiamo evitare il ritorno dei muri, noi che abbiamo visto l'Europa che i muri li buttava giù», ha sottolineato il premier. La questione immigrazione «finalmente è una priorità nell'agenda politica europea», ha continuato il premier, sebbene abbiamo già visto come. «Ci sono due strade» attraverso le quali affrontare il problema, «quella dello scontro politico - ha detto - perché possiamo scegliere di stare in campagna elettorale permanente, oppure possiamo scegliere di affrontare la questione in modo strutturato». Vedremo come. |