Europa: Per un Paese sull’orlo del fallimento, un Continente sta con il fiato sospeso |
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Lunedì 29 Giugno 2015 13:24 |
La Grecia, che da anni si dibatte nella morsa di una crisi finanziaria soffocante, è al centro delle attenzioni mondiali. Particolarmente i rappresentanti dell’Europa Unita e dei singoli Stati membri esprimono preoccupazione per una situazione che rischia di sfuggire di mano a tutti, con conseguenze imprevedibili. I debiti cumulati negli anni dai governi greci stanno giungendo a scadenza: martedì sera scadranno i termini per
rimborsare 1,6 miliardi al Fondo Monetario Internazionale. Alla richiesta greca di proroghe e nuovi aiuti finanziari, la risposta dell’Eurogruppo è stata no. Avanza, dunque, l'ipotesi di un fallimento pilotato e controllato della Grecia, che suscita parecchie preoccupazioni per la tenuta dell'Eurozona. Lo stesso presidente Usa, Barack Obama, ha pubblicamente detto (e ribadito alla Merkel) l'importanza che Atene continui a far parte dei Paesi dell'euro. Provocatoria la dichiarazione del ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis, che ha rilanciato: "La cancelliera ha le chiavi per l'accordo. Le usi". Ma da Lagarde a Merkel, le parole di rifiuto sono state nette, accompagnate dalla delusione per un governo greco descritto come incapace di prendere decisioni concrete e che ora ne rovescerebbe il peso sul popolo. Infatti, dopo la rottura delle trattative, il Parlamento greco, con 179 voti favorevoli e 120 contrari, ha indetto un referendum popolare per il 5 luglio: i cittadini dovranno scegliere se seguire la linea di resistenza governativa contro il rialzo dell'Iva e il nuovo taglio delle pensioni o se accettare la dura cura economica imposta dai vertici Ue, dal Fondo Monetario e dalla Banca centrale europea. In sostanza se tentare di riaprire la trattativa di crisi o far uscire il Paese dalla zona euro. La conseguenza è stata immediata, contro i rischi di speculazione e di massicci trasferimenti di capitali all’estero, la Borsa greca rimarrà chiusa per tutta la settimana e altrettanto faranno le banche per decisione del governo di Atene. Le banche dovrebbero riaprire martedì 7 luglio e lo stop dovrebbe comprendere anche lunedì 6 luglio, giorno successivo al referendum. Da martedì (domani) i cittadini greci potranno prelevare un massimo di 60 euro al bancomat. Ed è proprio l’esito del referendum che desta maggiore preoccupazione: dopo Juncker, anche Martin Schulz fa un appello ai greci affinché votino sì al referendum. Ma i pronostici vanno tutti in senso contrario. "Se fallisce l'euro fallisce l'Europa", afferma Angela Merkel, parlando in occasione dei 70 anni della Cdu. Anche Renzi scrive "il punto è: il referendum greco non sarà un derby tra la Commissione europea e Tsipras, ma un derby dell'euro contro la dracma. Questa è la scelta". L’apprensione per la Grecia travalica anche i confini dell’Unione: "Mosca sta seguendo molto da vicino gli sviluppi nel contesto della crisi finanziaria in Grecia, siamo preoccupati dalle possibile conseguenze negative per l'intera Unione Europea", ha detto Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino. Diverse migliaia di persone si sono radunate nella centrale piazza Syntagma di Atene per sostenere il “no” al referendum convocato dal governo di Alexis Tsipras. Una grande folla pacifica, composta da cittadini comuni piuttosto che da militanti della sinistra, si aggira per la piazza sventolando bandiere greche e innalzando cartelli contro l'austerità, i creditori internazionali di Atene: in sostanza i greci non vorrebbero pagare di debiti contratti. E la risposta a questa pretesa appare purtroppo contata.
Chiara Fiorani |