Appena una settimana fa gli irresponsabili festeggiamenti per la vittoria del "no" al referendum contro l'austerità imposta dall'esterno, e ora la Grecia si trova a passare per le forche caudine dei diktat dell'Eurogruppo, al quale addirittura ha chiesto un nuovo piano di aiuti. La bozza di documento sfornata dai ministri delle Finanze - e girata al vertice dei capi di Stato e di governo, dopo che a livello di ministri non si è riusciti a chiudere un accordo completo - mostra quanto sia pesante il sovrapprezzo che Atene deve pagare per la sua recente rottura referendaria, incautamente promossa e irresponsabilmente festeggiata. La bozza di documento, mette nero su bianco innanzitutto ciò che fino a poco tempo fa era considerato un tabù assoluto: l'ipotesi di uscita della Grecia dall'euro, seppure su base temporanea. Una frase messa per ultima e tra parentesi quadre, a indicare disaccordo tra i ministri su questo punto, ma che ricalca quasi integralmente un altro documento che ieri era stato fatto circolare dal "falco" tedesco, il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble. Una idea, quella di fare uscire i greci dall'euro che cozza in modo stridente con il principio di "irreversibilità" dell'euro declamato per mesi sia dalla Bce e dalla Commissione europea. Almeno in questa bozza, l'euro non è più considerato irreversibile. Intanto il "conto" teorico di questo piano di aiuti per il fabbisogno greco continua a lievitare e per i prossimi tre anni si aggira tra 82 e 86 miliari di euro. Di cui tra 10 e 25 miliardi solo per ricapitalizare le banche prosciugate dalla fuga di capitali e depositi degli ultimi 5 mesi. Altra mortificazione della Grecia, è la richiesta di conferire beni da alienare per ben 50 miliardi di euro ad un fondo di riscatto del debito separato, gestito sì dai greci ma sotto la supervisione delle istituzioni Ue. Infine, ad Atene vengono concessi materialmente solo tre giorni per approvare a livello parlamentare almeno una parte della riforma delle pensioni, la riforma delle aliquote Iva e la riforma del codice di procedura civile. Il tutto come precondizioni vincolanti per poter avviare un negoziato su un terzo piano di aiuti elargiti dall'Esm, il fondo salva Stati dell'eurozona. La Grecia considera le condizioni poste dall'Eurogruppo "umilianti e disastrose". Il piano per privatizzare beni greci per 50 miliardi come garanzia "è su un altro pianeta" per Alexis Tsipras che dice "No alla Grexit temporanea". "Rispetto al punto di partenza siamo molti vicini" ad un accordo sulla Grecia, ha detto il premier Matteo Renzi arrivando a Bruxelles. "Le distanze si sono avvicinate di gran lunga. E' la quarta volta che ci siamo visti in pochi giorni, la situazione è molto complicata, ma tutti noi siamo impegnati per arrivare ad un accordo che deve riguardare la Grecia, e soprattutto l'Europa", ha aggiunto il premier. Ma i numeri dico un'altra cosa.