Dall’Europa: Ma dove sta l’UNHCR? |
|
|
|
Lunedì 26 Ottobre 2015 16:43 |
Un serpente umano di 7000 disperati in marcia attraverso i campi della Slovenia, per la maggior parte provenienti dal Medioriente. Nei centri di accoglienza del Paese vi sono più di 14mila rifugiati mentre sono quasi 67mila le persone entrate dopo che l’Ungheria ha chiuso il confine croato. Intanto è stato fatto un primo passo avanti dall’Unione Europea nel tentativo di rallentare e gestire l'esodo finora incontrollato dei migranti in marcia verso l'Europa lungo la
“rotta balcanica”. Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker è riuscito a strappare in extremis al mini-vertice sui Balcani un accordo in 17 punti operativo da subito. Principi chiave dell’accordo sono la registrazione dei migranti, che altrimenti non avranno diritti, e la creazione di 100mila posti di accoglienza, di cui 50mila in Grecia e altri 50mila nei Paesi lungo i Balcani, perchè, ha tuonato, è "inaccettabile che nel 2015 le gente sia lasciata dormire nei campi e attraversare fiumi con l'acqua sino al petto in temperature glaciali". I punti operativi del piano prevedono innanzitutto l'assistenza per i migranti, ai quali assicurare riparo, acqua, cibo e assistenza sanitaria. Gli Stati avranno il sostegno dell'UNHCR e se necessario del meccanismo europeo di protezione civile. Ecco, l’UNHCR. Non lo abbiamo mai sentito nominare in questo terribili due anni. Non è forse l’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati? E come è possibile che non riesca a organizzare il trasferimento di centinaia di migliaia di sfollati e rifugiati, e li lascia nelle mani degli scafisti e schiavisti? Se il problema delle grandi masse in movimento è ingestibile per i singoli Paesi e la stessa Unione Europea non sa che pesci pigliare, nemmeno l’ONU è capace di fare qualcosa di utile? Sarà meglio che l’UNHCR dimostri i motivi della sua istituzione e i meriti, se ne ha, di fronte a questo dramma epocale e mondiale. Ma dove sta l’UNHCR? |