Ancona: Fermate il mondo, che voglio scendere |
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Domenica 21 Febbraio 2016 15:40 |
Ci scrive un nostro lettore di Ancona che si firma con lo pseudonimo di “giangi” per porre una domanda difficile: “Secondo te un bambino rimasto senza padre o senza madre, per i motivi più disparati, ha diritto ad avere il suo solo padre o la sua sola madre ? Ce l'ha questo diritto ?”. E’ una domanda davvero difficile, di questi tempi. E ancora più difficile dare una
risposta. Lo facciamo con un esempio. Pensiamo al caso di un bambino di cinque anni, rimasto orfano della mamma tanti anni fa. Che poteva fare il vedovo? Si risposò e dalla nuova moglie ebbe altri figli, maschi e femmina, che crebbero come veri fratelli insieme al primo orfano. La matrigna era una donna saggia e buona, e l’orfano le si affezionò, come fosse la mamma vera, seppure senza false illusioni: conservò per settant’anni in camera la bella foto della mamma defunta, invocandola ancora nel momento supremo della morte. Di mamma ce n’è una sola. Anche se s’era affezionato alla matrigna, madre dei suoi fratelli e sorelle, con la quale era cresciuto e aveva vissuto a lungo, chiamandola ugualmente “mamma”. Non si pose mai il dubbio se era meglio rimanere orfano solo con il padre: aveva accettato la disgrazia familiare e accettato la nuova situazione, con tenerezza. E in tutto questo racconto è contenuta anche la risposta alle domande del nostro lettore. Ma queste, erano cose che accadevano tanti anni fa, fra la prima e la seconda guerra mondiale. Adesso che stiamo, come dice il Papa, nella “terza guerra mondiale a pezzi”, non ci azzardiamo a pensare che cosa avrebbe potuto pensare delle fantasticherie legislative in discussione e per questo lasciamo il suo caso. Ma poniamoci un’altra domanda: chiunque altro bambino di oggi, non quello di tanto tempo fa di cui abbiamo parlato, rimasto senza mamma non tanto perché defunta, ma solo divorziata o separata, potrebbe accettare di vivere non tanto con una matrigna, ma con un “mammo”? Oppure ancora: potrebbe pensare di unirsi “civilmente” con il suo stesso “padre”, cui lo lego comunque amore, solo per lucrare la “pensione di reversibilità” alla sua scomparsa? Queste sono domande ancora più difficili di quelle poste dal nostro lettore. Ma di fronte alla protervia di certe ideologie che pensano di poter “imporre” ai bambini gli egoismi perversi di certi “genitori 1”, uniti a cert’altri “genitori 2”, non possiamo che rimanere sgomenti. Altro che “terza guerra mondiale a pezzi”: questa è proprio intergalattica, non solo mondiale. Roba da altri mondi. Di questo mondo, invece, forse è il caso di dire: fermate il mondo, che voglio scendere. |