Cerreto d’Esi: Commemorazione dell’onorevole Bartolo Ciccardini |
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Lunedì 30 Maggio 2016 16:03 |
Si è tenuta il 28 Maggio a Cerreto d'Esi una bellissima commemorazione di Bartolo Ciccardini. A portare i saluti dell'ANPC è stata la nostra Vicepresidente Cristina Olini. Per prima cosa ha portato i saluti del Presidente Giovanni Bianchi con un suo piccolo ricordo: "Ciccardini, dice Bianchi - aveva l'arte - il genio addirittura – di cogliere il particolare che costituisce il punto di vista dal quale dare senso a un intero orizzonte. Credo fosse questo il segreto della sua capacità di scegliere ogni volta con tempestività e giovanile baldanza la posizione in
campo. Il protagonismo delle battaglie referendarie, la passione per il presidenzialismo, l'impegno inarrestabile e incontenibile per far conoscere non tanto gli episodi e neppure soltanto l'interpretazione, ma un aspetto civile diffuso e perchè no? “cattolico” della Resistenza si spiegano con questa scelta mai smentita. Nel suo impegno al vertice dell'associazione Nazionale partigiani cristiani Bartolo non da' riposo a se stesso, non agli amici, tanto meno a quanti non riescono a celare il fastidio per il suo impegno e per il suo carisma". Successivamente Cristina ha condiviso alcuni suoi ricordi personali, raccontando della grande amicizia che aveva legato Bartolo Ciccardini al suo papà Bruno Olini e coglie alla perfezione quella sua fresca giovinezza che lo portava ad avere sempre entusiasmo, mille idee e la voglia di stare insieme alla gente, soprattutto in mezzo ai giovani. Infine ha portato il saluto di Angelo Sferrazza, grande amico di Bartolo e Vice Presidente Nazionale ANPC: "Carissime amiche e amici, mi dispiace non essere presente, a questo convegno in memoria di Bartolo. Ricordarlo in questi giorni ha un alto valore. Le polemiche che stanno avvelenando l’immagine della Resistenza, offuscano, offendono e sfregiano i valori portanti della nostra democrazia e della Repubblica. Bartolo, dopo il suo lungo percorso di uomo di cultura, di politico acuto e soprattutto anticipatore, ha iniziato il suo percorso dalla Resistenza e lo ha concluso con essa e per essa. Aveva già da tempo e ben chiaramente capito che ci stavano dimenticando e allontanando da quei valori. La sua analisi era ed è correttissima, sia sul piano storico che valoriale: fare rivivere in noi i valori del passato e dare della Resistenza una immagine coraggiosa ed attuale. La Resistenza fu un fatto popolare, non solo di quelli che imbracciarono il fucile, ma dei tanti, migliaia e migliaia che contribuirono alla sua vittoria, non solo militare, ma soprattutto civile. La guerra ai nazifascisti, non fu solo un isolato atto italiano, ma di tutta l’ Europa occupata, anche se con finalità e metodi diversi. Per alcuni era solo restaurare il passato democratico, come nei Paesi nordici, per altri, cancellare il passato per creare o ricreare uno Stato veramente democratico: era il caso dell’Italia, che usciva dalla ventennale dittatura fascista, che non fu un regime da operetta, tutt’altro. Tutte le forze democratiche vi parteciparono, in un arco che va dai monarchici agli anarchici. E i cattolici non furono secondi a nessuno. La storia della loro partecipazione e azione ci offre ogni giorno delle scoperte. Ancora molto deve essere trovato negli archivi scritti e audiovisivi. Ed è questo che sta facendo oggi l’ANPC con la collaborazione dell’Istituto Sturzo. E’ ora che sia dato ad ognuno ciò che gli è dovuto. Il nostro tempo, il mondo in cui viviamo, è lontano dagli anni quaranta, ma i pericolo, le domande, le speranze e le angosce restano ancora ad intimarci ed obbligarci ad essere sempre attenti e vigili. Si respira una brutta aria in Europa e non solo nel nostro continente. Le minacce a ciò che si è costruito con la Resistenza sono reali e diffusi. I giovani fanno fatica a trovare ideali forti e condivisi. E sicuramente è da loro che bisogna cominciare. La Resistenza fu alimentata dai giovani e dalle donne. I giovani e giovanissimi furono i protagonisti del Risorgimento, così come nella Resistenza, che non a caso fu definita il secondo Risorgimento. La Resistenza è un mosaico. Il giorno del funerale di Benigno Zaccagnini (nome di battaglia Tommaso Moro) il 7 novembre del 1989, Arrigo Boldrini leggendario comandante Bulow e per lunghi anni presidente dell’ANPI disse che “nei mosaici della nostra Ravenna si aggiunge una tessera con il nome di Benigno, amico indimenticabile” e concluse con una significativa invocazione “Tommaso Moro, aiutaci tu”. Arrigo Boldrini aveva capito tutto. Bisognerebbe che i seguaci del leggendario comandante Bulow, lo capissero. La Resistenza è di tutti! Potremmo anche noi dire “Bartolo aiutaci tu”!.
da ANPC Nazionale |