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Home Gazzetta dj Comunicati Ostra Vetere: "2 giugno...la festa della Repubblica: non dobbiamo essere indifferenti", secondo Bello
Ostra Vetere: "2 giugno...la festa della Repubblica: non dobbiamo essere indifferenti", secondo Bello PDF Stampa E-mail
Venerdì 03 Giugno 2016 19:07

Ostra Vetere 2 giugno la festa della Repubblica non dobbiamo essere indifferenti"2 GIUGNO...LA FESTA DELLA REPUBBLICA: NON DOBBIAMO ESSERE INDIFFERENTI". 2 giugno 1946-2 giugno 2016...70 anni di Repubblica. 70 di democrazia. 70 anni di libertà. Quel 2 giugno di 70 anni fa il popolo italiano diede all'Assemblea il potere costituente di scrivere la Carta, la legge fondamentale dello Stato, eleggendo anche quei deputati che la scrissero e scegliendo inoltre la forma di Stato, che avrebbe segnato i rapporti tra la società ed i poteri dello Stato. Furono un momento ed un appuntamento storico importanti, unici ed umanamente significativi, che unirono tutti gli italiani con la certezza di una crescita civile, politica, economica e sociale della Nazione uscita dalla guerra. Tanti di noi non c'erano, soprattutto perchè ancora non erano nati, ma vedere oggi quelle immagini, vedere oggi gli occhi di quelle donne e di quegli uomini colmi di gioia e di speranza, vedere quei sorrisi e quella gioia di vivere e di costruire il futuro di una Nazione, mi fanno scattare un'invidia del tutto particolare perché ora quella gioia, quel futuro e quella speranza per un'Italia migliore non sembrano esserci ovvero sembrano essere sempre più lontani. Renzi pretende che la sua 'riforma' sia paragonabile a quell'evento epocale e di vero cambiamento che è stato l'essenza di quel 2 giugno del 1946, senza rendersi conto però che quei sorrisi e che quelle speranze non vi sono più, e che la sua 'riforma' non sia altro che la proiezione della sua immagine inquietante di 'predatore delle istituzioni repubblicane' e dei suoi tanti accoliti pronti a vendersi coscienza e dignità per ricavare qualche beneficio in più dal loro 'padrone di turno'. Ecco, questo 2 giugno deve farci riflettere, soprattutto perché la nostra Costituzione non ha bisogno di manipolazioni e di manipolatori che ne disperdano il valore di unità e di organicità, ma necessita di rispetto per quel che rappresenta, ha rappresentato e rappresenterà. La nostra Costituzione e' modificabile, migliorabile, aggiornabile, ma non 'riformabile' a favore di una maggioranza di turno; deve essere aggiornata, ma rispettandola e non violentandola in nome di interessi di parte, che con lo spirito della Costituzione non hanno nulla a che fare. La nostra Costituzione rappresenta un 'patto collettivo' ed è ammirata da tutti. Basti pensare che è stata approvata ancor prima della Carta dei diritti dell'uomo dell'ONU e che è stata approvata dal 90% dei componenti dall'Assemblea costituente eletta nel 1946. Alla base della nostra Costituzione, checche' se ne dica, c'è una radice profonda: la libertà di un popolo, la sua Resistenza a non essere oppressi e soggiogati dal 'padrone di turno'. Oggi, il popolo non ha più i mezzi e gli strumenti per difendere quella libertà e di resistere ancora se non riconquistando la propria libertà e la propria volontà di resistere ancora una volta. La Resistenza non ha colore politico. Attorno alla Resistenza non vi sono vessilli dei colori partitici, ma il sangue ed il coraggio di un popolo, che ha avuto l'onere e l'onore di riscattare la Nazione e di donarla a tutti noi. La Costituzione nasce dalla libertà di un popolo e il popolo ha il dovere di difenderla, di accudirla e di aggiornarla lavvove necessario, ma con rispetto e gratitudine. La Costituzione non è un gioco, non è un giocattolo da rompere o da buttare via quando non ci piace più o quando non soddisfa le nostre 'particolari e personali esigenze'. Ora, per alcuni (soprattutto per Renzi e per i suoi accoliti), sembra che la Costituzione sia la depositaria di tutti i mali della nostra Repubblica, del rallentamento delle azioni del Governo e delle decisioni parlamentari o ancora della decrescita e della regressione dell'economia del nostro Paese, oppure il 'teatro di qualche inciucio tra i poteri forti e i partiti di turno. Per altri, ancora, la Costituzione sembra che la nostra Costituzione sia un rudere da buttare via. E invece no perchè la Costituzione è nostra amica e nostra compagna di viaggio, e quindi va rispettata; aggiornata e modificata, ma rispettata perché ogni articolo della Carta porta i nomi, il sangue e la speranza di chi ci ha permesso di averne una. Il progetto di Renzi non è certo quello di rispettarla, ma di 'riformarla e di violentarla' per meri scopi personali, di partito e di sete di potere, condendo il tutto con la farsa di un'utile riforma per la rinascita dell'Italia. Dobbiamo evitare tutto questo, dobbiamo evitare l'eutanasia della nostra democrazia e la 'morte celebrale' della nostra Costituzione. Non dobbiamo essere indifferenti perché l'indifferenza è il peso morto della storia e noi la storia la vogliamo scrivere, continuando a sognare e a fare. Non dobbiamo essere indifferenti, ma consapevoli di essere un popolo pronto ad asciugare le lacrime di una Costituzione, che una minoranza di oligarchi renziani vuole distruggere e trasformare in 'lettera morta'. Ecco cosa scrissero i padri costituenti della Costituzione federale degli Stati Uniti d'America: "Noi, popolo degli Stati Uniti, al fine di perfezionare la nostra Unione, garantire la giustizia, assicurare la tranquillità all'interno, provvedere alla difesa comune, promuovere il benessere generale, salvaguardare per noi e per i nostri posteri il bene della libertà, poniamo in essere questa Costituzione quale ordinamento per gli Stati Uniti d'America." Ecco, anche Noi, popolo dell'Italia repubblicana, al fine di perfezionare. aggiornare e migliorare la nostra unità nazionale ed il funzionamento delle nostre istituzioni, garantire ancora la libertà, la giustizia, il benessere generale, salvaguardare per noi e per i posteri il bene della libertà e della democrazia, liberi di decidere e di vivere senza alcun tipo di tirannia, tuteliamo questa Costituzione quale ordinamento per l'Italia, con l'impegno di adeguarla correttamente ed organicamente al presente e al futuro che ci attende." Massimo Bello.

 

da Massimo Bello

 

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