Roma: Anniversario della Battaglia della Montagnola il 10 Settembre 2016 |
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Martedì 13 Settembre 2016 16:35 |
In occasione dell’anniversario della Battaglia della Montagnola l’Amministrazione Capitolina ha organizzato la consueta cerimonia in Piazzale Caduti della Montagnola, 10 settembre 2016. Dopo la deposizione di una corona d’alloro presso il monumento posto nel Piazzale, i saluti dei vari rappresentanti delle Associazioni ed Istituzioni presenti e la S. Messa. Per l'ANPC ha parlato il Consigliere Nazionale Pino Ferrarini: "Il 25 luglio 1943, ma ancora di più il successivo 8
settembre, l’Italia si svegliava unanime ed unita da un incubo e cominciava a sperare, battendosi, sia civilmente che in armi, per un futuro libero e democratico. I fatti d’arme ed i combattimenti svoltisi qui alla Montagnola la mattina del 10 settembre 1943 costituiscono per molti versi un emblematico laboratorio di quello che sarà poi la Resistenza italiana, compresa quella vissuta nell’ottica di noi Partigiani Cristiani. Le Vittime dell’attacco nazista furono 53: 42 militari e 11 civili, vittime che possono essere considerate fra le prime della Resistenza italiana. Fra i caduti militari due medaglie d’oro, due d’argento e una di bronzo. Centrale dei fatti d’arme fu l'Istituto religioso Gaetano Giardino, aggregato a Forte Ostiense dove erano asserragliati gruppi di soldati italiani di varie armi e popolani sommariamente armati intenzionati a resistere. L’istituto ospitava circa quattrocento bambini orfani di guerra e minorati psichici, sotto l'assistenza di Don Pietro Occelli e di trentacinque suore francescane. I religiosi da subito si prodigarono nell’accoglienza e nell’assistenza dei feriti, prestando loro le cure del caso. Quando i paracadutisti tedeschi, supportati dal fuoco di artiglieria, irruppero nel forte, con il lanciafiamme dettero fuoco anche a strutture dell’istituto religioso. Fu proprio Don Pietro Occelli, Direttore dell’Istituto, ad assumersi il rischioso compito di mostrare in segno di resa un drappo bianco legato ad una pertica; mentre le suore provvedevano a distribuire indumenti civili ai soldati scampati dagli scontri nel tentativo di sottrarli alla rabbia tedesca. In questa fase si ha una delle prime testimonianze resistenziali di pietas cristiana. Un soldato tedesco tentava di strappare dal collo di un Caduto, la cui salma stava componendo, Suor Teresina di Sant'Anna, al secolo Cesarina D'Angelo nativa di Amatrice, una CATENINA D’ORO. La religiosa reagì, colpendo ripetutamente al volto il militare tedesco con il crocifisso che si accingeva a deporre sul petto della salma, subendo poi, a sua volta la rabbiosa furia del soldato tedesco. Suor Teresina morirà in seguito a causa dei traumi riportati in quella occasione. Ecco perché oggi prendiamo la parola per portare la nostra testimonianza di Partigiani Cristiani. Anche noi ci siamo sin dall’inizio. Anche noi abbiamo cominciato da subito a pagare un tributo di sangue come Partigiani anche se non sempre combattenti in armi, distinguendoci spesso come validissimi soldati o comandanti, Partigiani cristiani con o senza fucile,ma sempre pronti a morire, per difendere i valori della civiltà della nostra patria o la vita di persone inermi perseguitate dalla follia nazista".
da ANPC Nazionale |