Rapagnano (FM): Il senatore FI Remigio Ceroni annuncia che voterà NO |
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Venerdì 07 Ottobre 2016 17:10 |
Attraverso il suo profilo facebook ci scrive il senatore Remigio Ceroni, sindaco di Rapagnano in provincia di Fermo e coordinatore regionale di Forza Italia delle Marche per comunicarci che: “Io voto NO” e per allegare le foto che anche noi alleghiamo a questo articolo a lato. Poi un suo collaboratore, Felice Caputo, spiega i motivi per Votare NO: “La legge di riforma costituzionale Renzi-Boschi è illegittima perché è stata approvata da un Parlamento (Porcellum) dichiarato incostituzionale dalla Consulta e, fatto ancora più grave che l'iter procedurale della riforma costituzionale è stato presentato con un ddl del Governo Renzi, abusivo, che non è mai stato eletto dai cittadini, venendo così meno alle
prerogative del Parlamento nella modifica della costituzione. Con questa riforma costituzionale, il nuovo Senato non verrà più eletto direttamente dal popolo sovrano, ma sarà composto da Sindaci, Consiglieri Regionali più cinque Senatori nominati dal Presidente della Repubblica, i quali saranno chiamati a ricoprire gli scranni del Senato e godranno dell'immunità parlamentare; questa riforma costituzionale creerà un conflitto di competenza tra lo Stato centrale e gli Enti territoriali (Comuni e Regioni) e tra i due rami del Parlamento, Camera e nuovo Senato; i costi della politica non vengono dimezzati, ma si riducono di una percentuale del 20%; questa riforma costituzionale avrà ripercussioni anche sul popolo sovrano con l'effetto di allontanare i cittadini dai temi della politica, infatti, per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare le firme necessarie vengono aumentate, si passa dalle attuali 50mila a 150mila. Per ciò che concerne il fac-simile del quesito referendario presentato dal Governo Renzi, questo va contro la legge. Sulla base della legge 352/70 che regola il Referendum, in proposito, l'art. 4 dispone testualmente: "La richiesta di referendum di cui all'art. 138 della Costituzione deve contenere l'indicazione della legge di revisione della costituzione o della legge costituzionale che si intende sottoporre alla votazione popolare, e deve altresì citare la data della sua approvazione finale da parte delle Camere, la data e il numero della Gazzetta Ufficiale nella quale è stata pubblicata". Per tale motivo, infatti, l'art. 16 della legge 352/70 che regola il referendum, non richiama il precedente art. 4, e non ne riproduce la dizione, ma stabilisce che la formula destinata a finire sulla scheda elettorale deve avere il seguente testo: "Approvate il testo della legge Costituzionale concernente "Modifiche alla Parte II della Costituzione" approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?".
dal senatore Remigio Ceroni |