Barbara: Lettera aperta di Baldetti ai sindaci di Corinaldo e Castelleone |
|
|
|
Venerdì 25 Novembre 2016 16:35 |
Preg.mi Amministratori, da anni la questione della discarica pubblica dell’ ‘umido’ - Azienda Servizi Ambientali S.r.l. -, realizzata a Corinaldo, al confine con il comune di Castelleone di Suasa, recentemente accolta altresì da questo centro municipale, è motivo di fugaci disturbi - anche per gli abitanti dei comuni
vicini, come Barbara -, dovuti ad un diffuso fetore trasportato dal vento o favorito da particolari condizioni di bassa pressione, sopportati in virtù del principio di un’equa quanto civica distribuzione delle spiacevoli conseguenze del doveroso smaltimento dei rifiuti della raccolta differenziata: mi sembra però che in quest’ultimo periodo si stia un po’ esagerando. Mentre scrivo, in questa sera di giovedì 24 novembre 2016, devo rimanere chiuso in casa con le finestre serrate perché fuori l’atmosfera, simile ad una maleolenta coltre fumosa, è irrespirabile in tutto il paese di Barbara, anche nella parte opposta rivolta verso Oriente, come ho potuto constatare intorno alle 16,30 quando avevo vanamente cercato di fare la solita passeggiata quotidiana. Questa mattina oltretutto nel percorrere la Corinaldese per recarmi ad insegnare nel Liceo Scientifico di Senigallia, come faccio quasi quotidianamente da decenni, intorno alle 8,40 ho eccezionalmente incrociato cinque camion del trasporto rifiuti che risalivano verso l’interno, di cui tre autotreni e alcuni contraddistinti da numeri fra il 12 e il 15, come se provenissero da grandi centri di smaltimento. Pensando altresì alla situazione di maggior disagio di quanti tra i vostri concittadini sono più vicini alla sede di raccolta rispetto al sito da cui scrivo, distante circa cinque chilometri in linea d’aria, ho avvertito il dovere di fare questa personale segnalazione affinché siano ripristinati accettabili livelli di vivibilità, compatibili con il necessario smaltimento dei rifiuti, in questi stupendi paesaggi collinari premiati non a caso con la Bandiera Arancione e meta del turismo ecologico, anche facendo quanto è nelle vostre possibilità per richiedere la creazione di nuove sedi di raccolta in ambito provinciale o regionale, in modo da ripartire il disturbo, pur sopportando un minore introito economico, giacché nulla è più prezioso dell’aria che respiriamo e della salutare convivenza con l’ambiente circostante. Tanto vi dovevo. Prof. Ettore Baldetti.
da Ettore Baldetti |