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Home Gazzetta dj Comunicati Bologna: Oggi convegno sul referendum promosso dall’Istituto De Gasperi
Bologna: Oggi convegno sul referendum promosso dall’Istituto De Gasperi PDF Stampa E-mail
Martedì 29 Novembre 2016 16:03

Bologna Oggi convegno sul referendum promosso dall Istituto De GasperiStasera, martedì 29 novembre 2016 alle ore 21 a Bologna, in via San Felice 103 (Fortitudo) un convegno su "La riforma della Costituzione alla prova del Referendum". Intervengono DOMENICO CELLA, JUSTIN FROSINI, ENRICO TESINI. Negli incontri di settembre “spacchettammo” noi stessi il testo della riforma in TRE parti (relativamente) autonome, proponendo di valutarle distintamente: nuovo Titolo V della Costituzione (Regioni e autonomie); nuovo Senato degli Enti territoriali; modifiche incidenti sulla “forma di Governo” (il triangolo Parlamento, Governo, Presidente della Repubblica). Sottoponiamo TRE possibili punti di vista (utili anche solo per negarli dopo averci pensato sopra). Fiducia, nonostante tutto, nell’esperienza regionale: non si cambiano le cose solo dal centro, debbono cambiare sia il centro, sia la periferia. Pur correggendo alcuni eccessi della riforma del 2001, le Regioni sono e debbono rimanere, innanzitutto, enti di influente legislazione, sarebbe un vero danno che diventassero istituzioni a netta impronta amministrativa. Va poi  preservata la loro autonomia finanziaria, specie di entrata. La seconda Camera dovrebbe essere la Camera delle Regioni, la proposta di Emilio Lussu alla Costituente, la Tesi n. 4 del programma del primo Ulivo, l’esperienza del Bundesrat tedesco. La partecipazione della seconda Camera alla formazione delle leggi statali dovrebbe avvenire in materie di sicuro interesse regionale; si dovrebbe scongiurare il formarsi di maggioranze e minoranze di tipo politico-partitico; il voto delle singole Regioni dovrebbe essere espresso unitariamente. I Governi debbono sempre rispondere al Parlamento. Tuttavia, da decenni e decenni ci mancano dispositivi costituzionali davvero “idonei a tutelare le esigenze di stabilità dell’azione di Governo e ad evitare le degenerazioni del parlamentarismo” (Ordine del Giorno Perassi, settembre 1946). Dottrina ed esperienza pratica li hanno individuati da tempo, ma nemmeno questa riforma li realizza: elezione del Primo Ministro da parte del parlamento per tutta la legislatura, sfiducia costruttiva.  Queste cose si possono ottenere solo con la discussione tra movimenti e culture politiche e con ampie maggioranze. Sulla nuova ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regioni proponiamo un prospetto che consente non solo di fare il punto sul portato della riforma 2016, ma anche di considerare i precedenti (Costituzione del 1948, riforma del 2001).

da Istituto De Gasperi

 

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