Senigallia - Una lezione di 'arroganza', di 'pressappochismo', di 'superficialità' e di timore istituzionale da parte della giunta e della maggioranza di fronte ai 18 'capi di accusa' del Ministero nei confronti della gestione amministrativa e contabile dell'ente. Il 30 novembre scorso ho collegato il mio pc Apple al sito web del Comune e ho seguito in streaming i primi minuti, le prime battute della seduta del Consiglio Comunale, quella - per intenderci - dedicata alle interrogazioni ed interpellanze dei Consiglieri. Mi aspettavo, onestamente, qualcosa
di diverso, di istituzionalmente diverso. E' dal 2004 che non assisto 'fisicamente' ad una seduta consiliare di Senigallia, ma - considerando l'opportunità di utilizzare la diretta streaming - ho colto l'occasione e mi sono collegato. Non riesco a trovare aggettivi, che possano qualificare il 'deludente e squallido' spettacolo di una seduta consiliare che tutto è sembrata fuorché un momento istituzionale di spessore. Se non mi credete, vi invito a guardare la 'registrazione della seduta'. Una delle interrogazioni - se non la più importante, urgente, delicata e di sostanza, sicuramente quella più insidiosa - che molti hanno atteso con 'trepidazione', è stata inaspettatamente 'liquidata' con 'sufficienza ed arroganza' nel giro di pochi minuti dal vice sindaco Memè e dal Presidente del Consiglio Comunale Dario Romano, che si è ben guardato di lasciare quel doveroso 'spazio' regolamentare ad uno degli argomenti più importanti della seduta. Il sindaco Mangialardi, ovviamente, non è stato nelle condizioni di rispondere solo perché non presente (è stato ad Ancona a fare da 'soprammobile' al gruppo renziano marchigiano e ad applaudire il suo Matteo Renzi e a far presenza - in qualità di presidente dell'ANCI - all'incontro di Renzi con i sindaci dei Comuni terremotati, a cui tra l'altro avrebbe potuto farsi sostituire dal Vice Presidente Goffredo Brandoni, sindaco di Falconara. Egli ha ritenuto, insomma, più importante e più qualificante per la sua immagine andare ad inchinarsi a Renzi e alla sua 'riforma' piuttosto che rispondere doverosamente ai cittadini e ai Consiglieri in merito agli atti ed ai fatti relativi alle gravi 'irregolarità' amministrativo-contabili che gli ispettori ministeriali hanno rilevato, accertato e contestato al Comune, e che riguardano 'violazioni' alla gestione economico-finanziaria del Bilancio e dell'Ente. Ha lasciato il compito, però, al vice sindaco Memè, il quale - 'titubante' e 'tremolante' nelle espressioni, spesso ripetitivo nelle parole e nei concetti - ha dimostrato come il Consiglio - in quei pochi minuti di risposta all'interrogazione del consigliere Sartini - non avesse il 'diritto' di essere informato e di come la Giunta non avesse il 'dovere' di informare l'Assise perché - in fin dei conti - trattasi di un 'mero e semplice' atto amministrativo del Ministero, che l'Amministrazione sta valutando ed esaminando, ed a cui con i tempi necessari avrebbe risposto ai rilievi, aggiungendo che questi controlli del Ministero sono solamente 'controlli di routine', che avvengono in tutto il territorio nazionale, e che il sindaco avrebbe riferito in Commissione. In poche parole: "sono affari nostri, rispondiamo quando ci pare, siamo bravi e va tutto bene, non siamo tenuti a comunicare al consiglio ed il sindaco riferirà in Commissione appena rientra dal tour elettorale"! Dopo la breve, 'nervosa' ed 'irrispettosa' risposta del vice sindaco Memè ai quesiti del Consigliere Sartini, il Presidente dell'Assise Dario Romano ha liquidato - con arroganza e nervosismo - l'argomento. Come se fosse uno dei tanti argomenti di routine. Davvero impressionante il carico istituzionale, a cui si è potuto assistere. Qualche considerazione a tal riguardo: 1. la non presenza in aula del sindaco, sapendo come tutti, dell'iscrizione all'ordine del giorno dell'interrogazione scritta a risposta orale, dimostra 'superficialità, pochezza e faciloneria', con cui il primo cittadino abbia preso a cuore e si interessi ai 'problemi gravi', che interessino la gestione amministrativa e contabile dell'ente, di cui egli è il massimo responsabile per legge; di fronte a 18 'capi d'accusa', di cui ne era a conoscenza da mesi, il sindaco ha preferito andarsene ad applaudire Renzi piuttosto che rispondere direttamente in aula ad 'accuse precise e circostanziate'; 2. una delle tante curiosità che ha colpito, in questa seduta consiliare, la mia attenzione, e quella di tanti altri, è stata quella di aver 'delegato' il vice sindaco, che tra l'altro ha la delega all'urbanistica, invece di delegare l'assessore al bilancio e finanze, Gennaro Campanile, che sarebbe stato - visto le deleghe appunto - il soggetto istituzionale più indicato e più titolato della Giunta a rispondere all'interrogazione del Consigliere Sartini; 3. quanto dichiarato dal vice sindaco Memè lascia davvero basiti; la sua risposta ai quesiti del consigliere Sartini rasenta "l'incredibile, l'inaccettabile ed il ridicolo", ma soprattutto dimostra che - dopo mesi dal ricevimento dei 18 'capi d'accusa' - non hanno saputo dire altro in aula che 'arrampicarsi sugli specchi', adducendo giustificazioni, tra l'altro, a cui neanche un bambino di 7 anni, con il dovuto rispetto, avrebbe mai creduto: 1) non abbiamo il dovere di comunicare al consiglio; 2) ci prenderemo il tempo necessario per rispondere ai rilievi; 3) il sindaco riferirà in commissione; 4) sono solo controlli di routine! In poche parole, hanno liquidato la 'cosa' come se nulla fosse successo! 4. è davvero 'fantasioso' ed 'originale' il modo, con cui ieri in aula, giunta e maggioranza abbiano voluto 'liquidare e minimizzare' la questione, motivando che sono controlli 'ordinari' laddove, al contrario, siano in realtà 18 capi di accusa gravi nella sostanza e nella forma; la modalità, con cui questa giunta e questa maggioranza abbiano affrontato l'argomento è stata da 'irresponsabili', dimostrando inoltre nessun rispetto per niente e per nessuno; 5. oltremodo 'fantasioso' ed 'originale' il ruolo del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune, organo di controllo eletto/nominato dal Consiglio Comunale; il vice sindaco Memè non ne fa menzione, nessuno ne parla; l'assente 'ingiustificato', nonostante il suo ruolo in questa vicenda non fosse affatto marginale ed estraneo alle contestazioni rilevate dall'ispezione ministeriale. Massimo Bello ex Consigliere Comunale di Senigallia Presidente dell'Associazione "NOIxSENIGALLIA, NOIxLITALIA".
da Massimo Bello |