Senigallia: Costruiamo ponti e non muri |
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Sabato 04 Marzo 2017 20:17 |
Una lettrice ci invia, per la pubblicazione, le seguenti riflessioni: "In occasione della Benedizione delle famiglie che ricorre con la celebrazione della S. Pasqua, il Parroco Don Stefano Basili, della Parrocchia di Cristo Redentore della Diocesi di Senigallia, qui comandato da pochi mesi, ha voluto lasciare, in ogni casa, oltre al calendario dell'importante incontro, un bel messaggio di auguri e riflessione per tutti. 'La Buona Notizia. Anche Gesù visse in tempi di violenza. Egli insegnó che il vero campo di battaglia, in cui si affrontano la violenza e la pace, è il cuore umano: "dal di
dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive" (MC 7,21). Ma il messaggio di Cristo, di fronte a questa realtà, offre la risposta radicalmente positiva: egli predicò instancabilmente l'amore incondizionato di Dio che accoglie perdona e insegnò ai suoi discepoli ad amare i nemici (cfr Mt 5,44) e a porgere l'altra guancia (cfr Mt 5,39). Quando impedí a coloro che accusavano l'adultera di lapidarla (cfr Gv 8,1 -11) e quando, la notte prima di morire, disse a Pietro di rimettere la spada nel fodero (cfr Mt 26,52), Gesù tracciò la via della non violenza, che ha percorso fino alla fine, fino alla Croce, mediante la quale ha realizzato la pace e distrutto l'inimicizia (cfr Ef 2,14-16). Perciò, chi accoglie la Buona notizia di Gesù, sa riconoscere la non violenza che porta in sè e si lascia guarire dalla Misericordia di Dio, diventando così a sua volta strumento di riconciliazione, secondo l'esortazione di San Francesco d'Assisi: "La pace che annunziate con la bocca, abbiatela ancor più copiosa nei vostri cuori". Essere veri discepoli di Gesù oggi significa aderire anche alla sua proposta di nonviolenza. Essa - come ha affermato il mio predecessore Benedetto XVI - "è realistica, perchè tiene conto che nel mondo c'è troppa violenza, troppa ingiustizia, e dunque non si può superare questa situazione se non contrapponendo un di più di amore, un di più di bontà. Questo "di più" viene da Dio". Ed Egli aggiungeva con grande forza: "La non violenza per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì un modo di essere della persona, l'atteggiamento di chi è così convinto dell'amore di Dio e della Sua potenza, che non ha paura di affrontare il male con le sole armi dell'amore e della verità. L'Amore del nemico costituisce il nucleo della"rivoluzione cristiana". Giustamente il Vangelo dell'amate i vostri nemici (cfr Lc 6,27) viene considerato "la magna charta della nonviolenza cristiana": esso non consiste "nell'arrendersi al male [...] ma nel rispondere al male con il bene (cfr Rm - 12,17 -21), spezzando in tal modo la catena dell'ingiustizia". Buon cammino verso Pasqua. (don Stefano Basili). Non abbiamo da aggiungere nulla. Se il messaggio d'amore non arriva, nei cuori induriti dal male, dagli interessi che da sempre governano il mondo, non resta che affidare tutto a Dio attraverso la preghiera, arma potentissima che abbatte ogni muro e costruisce ponti fra i cuori". da una lettrice |