Facciamo così fatica a capire cosa accade attorno a noi, nei rapporti personali ma soprattutto in quelli sociali, economici, politici, dove si muovono grandi masse, grandi istituzioni, grandi variabili! Alcuni di noi (pochi) “si buttano”, la grande maggioranza si ritrae, tra l’indifferenza e il disgusto. Noi proporremmo, piuttosto, di fare seri tentativi di comprendere. Le rivolgiamo una proposta: un corso di incontri sul pensiero politico che, tra Ottocento e Novecento, si è occupato di “Stato sociale”, lo Stato (nazionale) che si è interessato alla piena occupazione, alla garanzia della salute, alla previdenza, alla cura delle persone e delle famiglie. Clicca e scarica Senso, programma e note organizzative Incontri Pensiero politico e Stato sociale.pdf. Negli ultimi decenni le funzioni dello Stato sociale si sono progressivamente ridotte ma prima ancora esso è stato apertamente contestato, da destra (il pensiero neoliberale), da sinistra ( Foucault, Marcuse, ecc.), dalle posizioni di “terza via” (Giddens). Il pensiero sistematico non è tutto ma non è l’aspetto minore del fenomeni sociali, servendo soprattutto a riflettere sulle cose al di là della chiacchera, dell’impressione, del pensiero conformista. Agli albori dello Stato sociale (in Europa) come ne argomentano le diverse famiglie ideologiche e scientifiche (il pensiero liberale, quello socialista, le altre ideologie solidariste, le grandi istituzioni universitarie)? Quali i documenti “ufficiali” dello Stato sociale finalmente realizzato (pensiamo soprattutto ai due piani di Lord Beveridge)? Quali, infine,  le linee di continuità e di rottura del pensiero politico sullo Stato sociale maturo a noi contemporaneo? A questi interrogativi faranno fronte tre lezioni con lettura di testi degli Autori via via presentati. Un quarto incontro sarà dedicato all’illustrazione del New Deal americano, esperienza così significativa di responsabilità e intervento pubblico nell’economia e nella società. Un quinto incontro tenterà un bilancio delle politiche e della missione dell’Unione europea a 60 anni dai trattati di Roma; la domanda cruciale  infatti è: le istituzioni europee hanno effettivamente compensato la contrazione di responsabilità sociale da parte degli Stati nazionali? Cosa è stato fatto in termini di solidarietà e di eguaglianza, oltre alla tutela della concorrenza e del mercato? Per finire, nel sesto incontro verrà rievocato un importante discorso tenuto dal Costituente Giuseppe Dossetti su “Funzioni e ordinamento dello Stato moderno” nel novembre 1951. C’entra moltissimo con tutto il resto e perciò lo proponiamo come il”filo rosso” del corso. Lo Stato moderno, sostiene questa grande personalità, è stato “concepito per non avere uno scopo, se non nei molteplici fini infiniti dei singoli componenti”, a partire dalla libertà fino all’immunità del potere economico. E’ stato dunque edificato  in vista di un “raro difficile e limitato funzionamento”. Occorrerebbe invece uno Stato “forte e volitivo”, con un finalismo di trasformazione egualitaria e democratica della società. Il discorso del 51, in realtà, è il vero lascito politico di Dossetti. Clicca e scarica  Giuseppe Dossetti, Funzioni e ordinamento dello Stato moderno 1951.pdf. Suggeriremmo caldamente di partecipare a tutti gli incontri e quindi di iscriversi. Clicca e scarica Scheda di adesione.doc (ma si può anche telefonare al 340.3346926 o scrivere a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ). Chiederemo un modesto concorso alle spese (si fa tutto sul posto) e forniremo su richiesta un attestato di frequenza. Siamo poi disponibili a presentare finalità e modalità di svolgimento del Corso a gruppi ed associazioni, presso la loro sede (basta chiamarci per fissare un appuntamento). Contiamo davvero di averla con noi e la salutiamo con viva cordialità.  Domenico Cella,  Presidente dell’Istituto -  Mario Chiaro, Vice Presidente.

da Istituto Regionale di Studi sociali e politici "A. De Gasperi" - Bologna