I recenti comunicati stampa del "Comitato Alluvionati", coordinati dall'Avv. Corrado Canafoglia, e da ultimo quello del Prof. Roberto Mancinii, già consigliere comunale e presidente della Commissione d'indagine sui fatti del tragico evento del 3 maggio 2014, sono l'ulteriore dimostrazione che siamo di fronte a fatti 'gravissimi'. Come del resto, ciò non può essere altrimenti se si provasse a leggere, con la dovuta attenzione, anche il resoconto contenuto
nella 'nota stampa' dei Carabinieri di Ancona sui gravissimi 'capi d'accusa' contestati agli undici indagati. Non vi è dubbio - almeno in questa fase e a distanza di tre anni dall'evento, che ha 'inondato' Senigallia - che siamo di fronte a fatti, prove, documenti e testimonianze, che attestino come qualcosa di tanto grave, quanto di reale, sia accaduto prima e durante quel 3 maggio 2014. Ribadiamo - anche se non ve n'è necessità alcuna - che essere 'indagati e avvisati' non significa essere colpevoli, ma anche, per onestà intellettuale, che non ci troviamo di fronte a ‘reati’ di minor impatto sociale. Siamo di fronte ad una circostanza, che ha sortito per la prima volta a Senigallia 'effetti dirompenti' ed ha scosso l'emotività di tutti, soprattutto quella di coloro che sono stati colpiti duramente dall’alluvione, e quella di coloro che sono finiti nella 'rete' della Procura della Repubblica. Dal giorno della notifica degli 'avvisi di garanzia', si sono succedute 'dichiarazioni' a favore e contro, dibattiti 'aperti' on-line e sulla carta stampata, 'attestati di solidarietà e di condanna morale e politica' , ma una cosa è certa: il 'confronto' fra le parti è nato sulla base di fatti, prove, documenti e testimonianze, di cui tutti hanno potuto prenderne atto e che sono contenuti in atti e relazioni ufficiali. Di ciò, ‘alcuni' sono rimasti in un 'silenzio assordante', altri hanno 'mistificato' o addirittura 'negato' la realtà, ma il 3 maggio 2014 quel 'prevedibile' evento v’è stato e ha causato 3 morti, oltre 180 milioni di danni a privati ed imprese, e oltre 4 milioni di danni al patrimonio pubblico. Tutto questo non si può negare e chi fa finta di nulla è moralmente 'complice'. Da ultimo, non possiamo esimerci dal commentare la presa di posizione dei sindaci dei Comuni del comprensorio senegalliese, i quali hanno espresso nei confronti del Sindaco Mangialardi non solo pieno appoggio e piena fiducia, ma hanno auspicato che la Magistratura fughi ogni dubbio sulla bontà del suo operato. Come sono stati solerti e immediati a rappresentare la loro collegiale solidarietà verso il collega 'indagato e avvisato', quei sindaci non lo sono stati altrettanto, però, nei confronti delle uniche e vere 'vittime' dell'alluvione del 3 maggio 2014 e inoltre degli altri dieci 'indagati avvisati’’! Come del resto non lo sono stati, quei sindaci, neanche nell'approvare la 'mozione' fatta recapitare loro sulla situazione di ridimensionamento dell'Ospedale di Senigallia, dei servizi e delle strutture sanitarie del territorio vallivo, che interessa anche e soprattutto le loro comunità. Alcune domande sono lecite. Da una parte, la Magistratura inquirente, Carabinieri della Forestale, alluvionati e coloro che conoscono atti e documenti e, dall’altra gli indagati e la fazione politica che difende il 'sistema PD-Mangialardi-Angeloni'? Un Sindaco, peraltro, di un comune estraneo a Senigallia, non dovrebbe dare solidarieta' alle vittime di quel tragico evento, alle Forze dell'ordine o alla Magistratura e non ad un unico indagato? Agli altri indagati perché nessuno ha espresso alcuna solidarietà? Ho l'impressione che si sia sovvertita la 'scala dei valori’. Senza ‘se' e senza ‘ma', noi siamo con gli alluvionati, la Magistratura e le Forze dell'ordine! Massimo Bello Presidente dell'Associazione culturale-politica "Energie per Senigallia" -- "Energie per Senigallia, Energie per l'Italia" Associazione culturale e politica Senigallia
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
.
da Massimo Bello |