Senigallia: Quando si dice l'occhiuta “previdenza” |
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Lunedì 11 Settembre 2017 16:36 |
Un nuovo acquazzone di non incontenibile entità ha nuovamente messo in ginocchio Senigallia. Una città di mare che all’acqua (di mare) deve la sua fortuna turistica, ma all’acqua (di fiume) deve anche le sue disgrazie e all’acqua (piovana) proprio non regge. E così si allaga nuovamente. Ma le recenti sventure giudiziarie dei suoi amministratori dovrebbero aver smosso qualcosa se, immediatamente dopo l’inizio dell’acquazzone, un cantoniere comunale col piccone andava liberando, sotto lo scroscio, i tombini stradali all’incrocio della Penna di fronte
al SenbHotel per controllare che fossero in grado di ricevere l’acqua che stava piovendo. Encomiabile esempio di tempestività, che sarebbe stata ancora più tempestivamente apprezzata se il controllo fosse avvenuto con solerte anticipo e non sotto l’incombente pericolo. Ma si sa, invece che investire in opere di difesa del fiume, Senigallia ha preferito distrarre 500.000 euro di quei fondi per finanziare, chissà perché, la “passeggiata naturalistica” lungo il Misa che ha prodotto la comunicazione giudiziaria ai responsabili, mentre nessuno si è mai chiesto come, e soprattutto perché, è stata presa fraternamente quella singolare decisione dall’occhio lungo e (soprattutto) a vantaggio di chi, poi. Quando si dice l'occhiuta “previdenza”. |