Ambiente e legge di bilancio: i miei emendamenti. Sistri, shopper, TARI, fanghi di depurazione, toner e cartucce, modulazione della tassa automobilistica, incentivi per energie rinnovabili, società di trasformazione urbana (STU). Una delle ultime leggi di questa legislatura sarà la legge di Bilancio che diviene così anche l’occasione per quei provvedimenti in campo ambientale attesi da tempo. A mia prima firma ho presentato una decina di emendamenti che riguardano, fra gli altri:
1) la proroga del SISTRI, il sistema di
tracciabilità rifiuti che, in verità, così come strutturato e costoso per le imprese, avrei tranquillamento soppresso da tempo;
2) la possibilità per le imprese di adempiere all’obbligo di tenere i registri di carico e scarico per i rifiuti pericolosi entro le 4 tonnellate all’anno presso le Associazioni imprenditoriali;
3) la cumulabilità per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica dei benefici della legge “Tremonti-ambiente” con le tariffe incentivanti del GSE; 3) la differenziazione delle sanzioni relative agli shopper che oggi punisce invece indifferentemente sia la commercializzazione dei sacchetti non conformi sia la condotta (ambientalmente irrilevante) della la mancata registrazione sullo scontrino di cassa del costo del sacchetto acquistato dal consumatore;
4) l’adeguamento della normativa sull’utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura agli indirizzi dell’unione Europea per evitare di mettere a rischio la prosecuzione del servizio di depurazione intercomunale che si configura come servizio di pubblica utilità;
5) l’attribuzione alle Regione del potere modulare la tassa automobilistica regionale differenziandola in funzione della maggiore efficienza energetica e del minore livello di emissioni inquinanti del veicolo;
6) la trasparenza della bolletta TARI prevedendo che debba essere indicata anche la componente della tariffa a copertura degli oneri per il trasporto ed il conferimento dei rifiuti in impianti situati fuori dal territorio regionale nel quale gli stessi sono prodotti. Il fine è di rendere consapevoli i cittadini sulla movimentazione e costi di gestione dei rifiuti extra regione e superare quella “sindrome nimby” (“non nel mio giardino”) che sta rischiando di paralizzare la realizzazione di impianti che danno le più ampie garanzie di tutela della salute e dell’ambiente e di scaricare il problema su altre comunità.
7) la necessità di evitare che i Comuni che hanno conferito immobili nelle Società di Trasformazione Urbana (STU) delle quali sono unici soci debbano sostenere, in caso di chiusura, oneri fiscali per riprendersi il patrimonio immobiliare conferito alla STU.
8) una disciplina nuova e semplice per agevolare la raccolta dei rifiuti di toner e cartucce per stampanti e di pile e accumulatori portatili presso i locali del punto vendita del distributore con ciò evitando che tali rifiuti vengano gettati nella raccolta indifferenziata e conferiti in discarica come accade oggi.
da on. Piergiorgio Carrescia |