Marche: Buon compleanno Regione |
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Sabato 22 Gennaio 2011 20:18 |
La Regione festeggia i suoi primi quaranta anni di vita (il 16 dicembre 1970 fu votato il primo Statuto) e lo fa con una manifestazione che mette insieme la riflessione, la memoria, il futuro e l’orgoglio della marchigianità. Al Teatro delle Muse di Ancona il presidente dell’Assemblea Vittoriano Solazzi ha esaltato il ruolo di straordinaria importanza che le Regioni italiane hanno svolto in questi decenni e il
contributo che hanno dato al progresso del Paese. “Oggi viviamo una crisi difficile da capire e da prevedere nei suoi esiti e, in questo contesto complicato, l’istituzione regionale è chiamata ad affrontare situazioni nuove, prima fra tutte quella del federalismo. Le Marche, straordinaria fucina di uomini di valore sapranno affrontare la sfida”. E il vicepresidente dell’Assemblea Giacomo Bugaro, riferendosi allo evoluzione dei rapporti fra Stato e Regioni, caratterizzato da una crescente conflittualità, ha parlato di “un cantiere aperto” che rende necessarie ulteriori riforme. Con la consapevolezza - ha affermato - di vivere in una Regione virtuosa che esprime nel suo modo di essere istituzionale il carattere dei suoi abitanti. Alle virtù delle Marche ha fatto riferimento anche il presidente della Giunta Gian Mario Spacca che ha citato i dati sulla crescita complessiva della regione in questi quaranta anni (+16% la popolazione, +140% il Pil). “Oggi la regione più imprenditoriale d’Italia (e quella in cui si vive più a lungo) è chiamata ad affrontare la sfida del lavoro e della coesione”. Secondo Spacca servono bravi amministratori in epoca di scarse risorse, è necessario aumentare la produttività e, infine, occorre superare – facendo anche appello agli intellettuali - la cultura della periferia che ha sempre alimentato la marginalità delle Marche in ambito nazionale. Passato e presente si sono intrecciati nella vedeointervista con Walter Tulli, primo presidente del Consiglio regionale delle Marche e nelle immagini della prima storica seduta consiliare. Al professor Piero Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte Costituzionale e componente del gruppo di tecnici che seguì la prima fase di vita della Regione, il compito i tracciare una analisi della evoluzione giuridica e istituzionale del regionalismo. “Serve - ha detto - una nuova mano di vernice alla riforma del Titolo V della Costituzione, l’eccesso di conflittualità Stato-Regioni è segno di una patologia”. Il federalismo? Per Capotosti è un punto interrogativo, un mare aperto nel quale trovare forme di equilibrio. Tematiche che sono riemerse nella intervista che il giornalista Rai Giancarlo Trapanese ha fatto a Silvana Amati e Adriano Ciaffi. Il federalismo - ha detto Ciaffi, presidente della Regione nel 1975 - deve essere un processo di aggregazione, un fattore unificante che si muove a cerchi concentrici. E Silvana Amati - prima e, finora, unica donna presidente del Consiglio regionale dal 1995 al 2000 - ha ricordato l’emozione provata al momento della sua elezione e le trasformazioni del sistema politico che hanno portato ad una crescente personalizzazione dei processi di governo delle istituzioni. |