Turchia: L'imam di Santa Sofia sfida la cristianità ed entra in moschea con la spada ottomana |
|
|
|
Domenica 02 Agosto 2020 16:44 |
Il nuovo "sultano" Erdogan, che ha riconvertito in moschea l’ex basilica di Santa Sofia di Istanbul, sta squassando il sempre più precario equilibrio tra mondo mussulmano e mondo cristiano. Tiepida è stata giudicata la reazione di papa Francesco, dopo giorni di silenzio, sintetizzata dalle sole tre parole «sono molto
addolorato». Ma la mossa del presidente turco è solo una provocazione al mondo della cristianità per imporre la propria visione, religiosa e politica, all'islam mondiale «sulle orme della volontà dei musulmani di uscire dall'interregno», come lui stesso ha sottolineato nel suo messaggio alla nazione? Molti osservatori internazionali sono convinti infatti che non solo il "sultano" Erdogano, ma anche quei musulmani che vengono definiti moderati, odiano il cristianesimo e faranno tutto per distruggerlo anche attraverso la conversione dell'antichissimo tempio consacrato e convertirlo ai loro rituali anticristiani. Infatti l'imam Ali Erbaş è salito sul pulpito di Santa Sofia, dopo la trasformazione in moschea, tenendo addirittura in mano la spada di Mehmet II, il conquistatore di Costantinopoli nel 1453. Non pare proprio un segnale di distensione e di dialogo interreligioso. Appare invece una provocazione e una chiara indicazione di belligeranza religiosa. |