Antonio Gitto si candida alle prossime elezioni regionali. Sanità, rilancio economico del territorio, infrastrutture e trasporto pubblico i temi su cui si punterà. Gitto: “Una scelta in linea come la mia storia politica, la lista che vede al suo interno il Partito Socialista Italiano, Italia Viva, Demos ed i Civici collocata nel centrosinistra sosterrà Mangialardi alla presidenza. Presentata questa mattina ad Ancona la candidatura di Antonio Gitto in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale delle Marche, previste i giorni 20 e 21 settembre 2020. Gitto si presenterà con una lista di alleanza che vede al suo interno il Partito Socialista Italiano, Italia Viva, Demos ed i Civici collocata nel centrosinistra a sostegno della candidatura a Presidente della Giunta Regionale di Maurizio
Mangialardi. Presenti, insieme ai giornalisti anche Massimo Di Giacomo, Franco Amatori, Ludovico Scortichini, Roberto Rinaldi, Giammario Raggetti, Stefano Burattini, Elio Brutti, Luigi Peloni, Marina Maurizi, Annarosa Polverini, Gughi Urbisaglia, Andrea Tarsetti e Leonardo Lombardi. “Una scelta coerente e in linea con i valori e la cultura che da sempre contraddistingue il mio impegno politico – ha dichiarato Gitto – e su cui si deve puntare anche nella prossima legislatura. Le nostre proposte riguardano sociale e sanità, manutenzione del patrimonio regionale con un'attenzione particolare alle strade, alla cultura quale volano di sviluppo economico, all’imprenditoria regionale e nello specifico i servizi, manifattura, industria, terziario e agricoltura e alla razionalizzazione ed efficientamento delle Aziende Partecipate. La priorità è, ovviamente, la sanità. La trasformazione della rete sociosanitaria della nostra Regione nelle ultime legislature è stata attuata sotto la spinta di una serie di fattori ineludibili quali le direttive nella materia della legislazione nazionale. Il controllo della spesa sanitaria è stato ottenuto quindi in massima parte attraverso la chiusura di interi nosocomi e all'accorpamento dei reparti in maniera da bloccare il turn over degli operatori sanitari. Il risparmio, in ultima analisi, si è basato sulla riduzione dell’offerta e, a catena, si è scaricato sulle spalle dei cittadini. Tuttavia, nulla di concreto e significativo è stato fatto sul versante del contenimento della spesa attraverso la centralizzazione degli acquisti. Il nostro impegno primario, pertanto, sarà che nessuna ulteriore struttura della Rete Clinica sia smantellata se che prima non verranno realizzate quelle condizioni logistiche e operative che permettano al sistema di riassestarsi senza drammatiche ricadute di funzionalità, tempismo e qualità delle cure. Inoltre, va abolita l’ASUR, con conseguente riassegnazione alle Aree Vaste della personalità giuridica, Aree Vaste dotate dei soli compiti di gestione delle linee programmatorie e del budget assegnato dal Servizio Salute. Altro punto fondamentale è il sistema del TPL, ove si dovrà riflettere ed incidere su diversi punti. Nelle città oltre ai problemi di spostamento vi sono problemi ambientali per cui occorre incentivare l’uso di mezzi pubblici, o alternativi. A tal proposito, è palese che qualcosa non funziona, ed il sistema è malato, se le multe in città o la sosta a pagamento sono un modo di fare cassa e non uno strumento di politica della mobilità. Peraltro, nelle aree extra metropolitane servono progetti e politiche che selezionino e privilegino il miglior sistema di trasporto integrando realmente auto private, autobus, treno, aereo, nave”.
da Antonio Gitto |