Marche: Crisi Merloni incontro con gli artigiani |
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Venerdì 25 Febbraio 2011 20:06 |
“La Regione Marche, oltre alle risorse, mette a disposizione anche le proprie competenze tecniche e amministrative per sostenere le piccole imprese dell’indotto, in attesa del rilancio della Antonio Merloni”. Lo ha affermato il presidente Gian Mario Spacca, a Fabriano, al termine dell’incontro con le associazioni artigiane del territorio, che si è svolto dopo la riunione del Gruppo di lavoro sulle aree di crisi. Il dirigente del servizio Industria e Artigianato,
Fabrizio Costa, coordinerà un gruppo che affiancherà le imprese artigiane dell’indotto nella predisposizione di progetti in grado di rilanciare l’attività delle aziende più esposte e di intercettare i finanziamenti europei, nazionali e regionali disponibili. Il gruppo si avvarrà della collaborazione della Provincia di Ancona, del Comune di Fabriano e dei Centri servizi regionali. Alla riunione hanno partecipato l’assessore regionale alle Attività Produttive, Sara Giannini, il presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, il sindaco di Fabriano, Roberto Sorci, il segretario regionale di Confartigianato, Giorgio Cippitelli, Valter Recchia (Cna Marche). Spacca ha ribadito la necessità di predisporre progetti validi, in grado di accedere ai finanziamenti previsti dalla normativa nazionale ed europea, che integrano le risorse già messe a disposizione dalla Regione per contrastare gli effetti della crisi in corso. L’assessore Giannini ha parlato delle opportunità offerte dai bandi regionali per l’innovazione e la ricerca, che destinano specifiche risorse alle imprese artigiane. Le associazioni artigiane hanno illustrato le difficoltà dei piccoli imprenditori dell’indotto, che segnalano problemi per le esposizioni bancarie e per onorare le scadenze tributarie. Una situazione insostenibile che pregiudica il proseguimento di molte imprese, in quanto – è stato evidenziato – le procedure della Legge Marzano penalizzano i fornitori delle grandi industrie in crisi: congelano i debiti del gruppo, non quelli dell’indotto. |