Marche: Posizione della regione sul Quadrilatero |
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Giovedì 03 Marzo 2011 20:11 |
Non interrompere i lavori del maxilotto 2 della “Ancona –Perugia” per non penalizzare i sub appaltatori impegnati nei cantieri e non rischiare un’incompiuta nella realizzazione di un asse viario strategico per lo sviluppo dell’intero territorio regionale. La strada da percorrere è quella di sollecitare la cessione del ramo d’azienda della Btp aggiudicatario del raddoppio della viabilità tra Marche e Umbria. Regione Marche e Quadrilatero sostengono questa
strategia e lo hanno ribadito oggi al termine di un incontro tra l’assessore alle Infrastrutture, Luigi Viventi e il presidente della Società, Gaetano Galia. La proposta andrà ora condivisa con il commissario giudiziale per la Btp, nominato dal Tribunale di Prato e con le banche creditrici. “Sono passati ormai 10 giorni – dice il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – dall’incontro a Fossato di Vico tra le Regioni Marche e Umbria e la Quadrilatero. Nel corso di quella riunione era emersa la necessità che la società Quadrilatero si attivasse tempestivamente per ottenere la sostituzione della Btp nell’esecuzione dell’opera, salvaguardando i diritti delle imprese subappalatrici, mai pagate per l’attività prestata, e i lavoratori, rimasti senza stipendio. A questo punto non è più rinviabile la cessione del ramo d’azienda della Btp e a questo impegno siamo tornati a richiamare la società Quadrilatero e con essa l’Anas che con il 95% delle quote ne esercita la direzione e il controllo. Sul rischio che la direttissima Ancona-Perugia si trasformi in un’incompiuta – conclude - abbiamo sollecitato formalmente anche l’intervento del presidente del Consiglio Berlusconi. La Regione Marche non esiterà ad attivare azioni di responsabilità in tutte le sedi istituzionali e giudiziarie competenti nel caso in cui la realizzazione dell’infrastruttura in questa fase risultasse compromessa”. “Abbiamo sollecitato Quadrilatero – commenta Viventi – a portare avanti velocemente questa strategia per evitare che il fallimento di un’impresa possa trascinare anche quella dell’intera opera, lungamente attesa. L’intendimento congiunto è quello di favorire l’individuazione di una nuova e solida azienda, senza procedere a un’ulteriore gara d’appalto che procrastinerebbe i tempi di aggiudicazione e di realizzazione del maxi lotto. Ulteriori ritardi non sono più tollerabili, perché le risorse sono state stanziate e la comunità attende da troppo tempo questo collegamento che avvicina due importanti regioni dell’Italia centrale”. |