|
Allarme del Papa per il misconoscimento delle radici cristiane d'Europa |
 |
 |
 |
|
Venerdì 23 Ottobre 2009 15:01 |
 Dal Coordinamento regionale delle Confraternite e Sodalizi delle Marche riceviamo la seguente comunicazione: "ROMA (RM) IL GRIDO D'ALLARME DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI DI FRONTE AL MISCONOSCIMENTO DELLE RADICI CRISTIANE DELL' EUROPA. Raccogliendo le reiterate sollecitazioni del Papa Giovanni Paolo II, fin dal 2003 avevamo insistentemente professato la necessità che la nuova Carta Europea, nel suo preambolo, dichiarasse esplicitamente il riconoscimento delle comuni radici cristiane dei popoli europei. Inascoltate le richieste del grande Pontefice
scomparso, inascoltate le nostre sollecitazioni: l'Europa non ha voluto riconoscere ciò che è incontrovertibile per la storia e per la cultura, meno per la politica sottoposta alle imperiose decisioni della componente "laica", in realtà antistorica, oltre che incomprensibilmente anticlericale, della fazione politica europea. Ma cosa c'entra l'anticlericalismo con la laicità è cosa da dimostrare, né si deve confondere il "clericalismo" con il riconoscimento della funzione unificante del cristianesimo nella costruzione della "casa comune europea". Questi, però, sono principi indigesti, oltre che avversati, per certa cultura che, non potendosi più professare apertamente atea dopo la caduta del muro di Berlino, preferisce diluire l'essenza anticristiana stemperandola nella meno reprensibile concezione "laica". Come se i laici non possano e non debbano essere anche i cristiani. Allora non possiamo che enunciare ancora con forza che i Confratelli si sentono parimenti laici e contemporaneamente cristiani e cattolici, né si sentono "laici" nell'accezione che si riservano gli anticlericali. Sarebbe un discorso lungo, ma qui ci preme riaffermare la nostra piena adesione alla richiesta allora reiteratamente avanzata dal grande Pontefice Giovanni Paolo II e riconfermata dal successore Benedetto XVI anche recentemente. L´Europa rischia di sfasciarsi, se abbandona la sua tradizione umanista e passa «sotto silenzio le sue radici cristiane». Angosciato dalle riforme del socialista Zapatero in Spagna, ma anche dall´approvazione del testamento biologico nella Germania a guida democristiana e dalla legge sulle coppie di fatto nella cattolica Irlanda, Benedetto XVI lancia un nuovo grido di allarme. L´Europa corre il pericolo di vedere «disfatto pezzo, pezzo il suo modello di civiltà», finendo in balia degli interessi particolari di gruppi di pressione, hadichiarato il pontefice ricevendo in Vaticano Yves Gazzo, capo delegazione dell´Unione europea. «Quando la Chiesa ricorda le radici cristiane dell´Europa», ha affermato Benedetto XVI, non cerca privilegi ma richiama la verità della memoria storica. Le Confraternite marchigiane riconfermano anche in questa materia la piena adesione al magistero petrino e alle parole del Santo Padre, nel solco della tradizione del loro bimillenario impegno per la costruzione di una società cristiana e cattolica in tutta Europa e nel mondo". |
Gazzetta dj 
Dal Coordinamento regionale delle Confraternite e Sodalizi delle Marche riceviamo la seguente comunicazione: "ROMA (RM) IL GRIDO D'ALLARME DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI DI FRONTE AL MISCONOSCIMENTO DELLE RADICI CRISTIANE DELL' EUROPA. Raccogliendo le reiterate sollecitazioni del Papa Giovanni Paolo II, fin dal 2003 avevamo insistentemente professato la necessità che la nuova Carta Europea, nel suo preambolo, dichiarasse esplicitamente il riconoscimento delle comuni radici cristiane dei popoli europei. Inascoltate le richieste del grande Pontefice
scomparso, inascoltate le nostre sollecitazioni: l'Europa non ha voluto riconoscere ciò che è incontrovertibile per la storia e per la cultura, meno per la politica sottoposta alle imperiose decisioni della componente "laica", in realtà antistorica, oltre che incomprensibilmente anticlericale, della fazione politica europea. Ma cosa c'entra l'anticlericalismo con la laicità è cosa da dimostrare, né si deve confondere il "clericalismo" con il riconoscimento della funzione unificante del cristianesimo nella costruzione della "casa comune europea". Questi, però, sono principi indigesti, oltre che avversati, per certa cultura che, non potendosi più professare apertamente atea dopo la caduta del muro di Berlino, preferisce diluire l'essenza anticristiana stemperandola nella meno reprensibile concezione "laica". Come se i laici non possano e non debbano essere anche i cristiani. Allora non possiamo che enunciare ancora con forza che i Confratelli si sentono parimenti laici e contemporaneamente cristiani e cattolici, né si sentono "laici" nell'accezione che si riservano gli anticlericali. Sarebbe un discorso lungo, ma qui ci preme riaffermare la nostra piena adesione alla richiesta allora reiteratamente avanzata dal grande Pontefice Giovanni Paolo II e riconfermata dal successore Benedetto XVI anche recentemente. L´Europa rischia di sfasciarsi, se abbandona la sua tradizione umanista e passa «sotto silenzio le sue radici cristiane». Angosciato dalle riforme del socialista Zapatero in Spagna, ma anche dall´approvazione del testamento biologico nella Germania a guida democristiana e dalla legge sulle coppie di fatto nella cattolica Irlanda, Benedetto XVI lancia un nuovo grido di allarme. L´Europa corre il pericolo di vedere «disfatto pezzo, pezzo il suo modello di civiltà», finendo in balia degli interessi particolari di gruppi di pressione, hadichiarato il pontefice ricevendo in Vaticano Yves Gazzo, capo delegazione dell´Unione europea. «Quando la Chiesa ricorda le radici cristiane dell´Europa», ha affermato Benedetto XVI, non cerca privilegi ma richiama la verità della memoria storica. Le Confraternite marchigiane riconfermano anche in questa materia la piena adesione al magistero petrino e alle parole del Santo Padre, nel solco della tradizione del loro bimillenario impegno per la costruzione di una società cristiana e cattolica in tutta Europa e nel mondo".