Marche: Petrini chiede di rivedere il decreto Milleproroghe |
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Martedì 22 Marzo 2011 20:21 |
“Una norma inaccettabile, insostenibile, assolutamente non condivisibile. Le Regioni chiedono al Governo l’immediata attivazione di un Tavolo politico per rivedere il Milleproroghe, almeno in relazione alle disposizioni previste per le calamità naturali”. È quanto ha riferito il vice presidente della Regione Marche, Paolo Petrini, al termine della Conferenza delle Regioni, convocata a Roma e dedicata anche all’alluvione nelle Marche. “Al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Economia e delle Finanze – ha affermato Petrini – è stato chiesto di insediare il Tavolo su una normativa che presenta diverse criticità e che mina il principio della solidarietà dello Stato nei confronti degli altri livelli istituzionali. Al centro dei lavori della Conferenza abbiamo posto la questione dell’alluvione nelle Marche, per la quale è pronta un’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri che non può essere finanziata per mancanza di risorse. Anche applicando, a livello
regionale, le disposizioni previste per accedere al Fondo nazionale (manovra di bilancio, addizionale Irpef, accisa sulla benzina), le risorse mancherebbero ugualmente, senza considerare che i pesanti tagli ai trasferimenti, già operati dal Governo, impediscono qualsiasi possibilità di intervento. Le Regioni hanno anche criticato la disposizione del Milleproroghe che prevede l’acquisizione del parere preventivo della Corte dei conti sugli atti emanati dal commissario designato a superare l’emergenza. Così viene meno la sostanza stessa di questi provvedimenti: si nomina il commissario per operare velocemente, poi lo si sottopone a una verifica preventiva che richiede necessariamente del tempo”. Petrini ha ribadito che le disposizioni del Milleproroghe “sono inaccettabili non solo per le modalità di accesso alle risorse, che le Marche non hanno e che in altri contesti potranno non avere altre Regioni, ma in via di principio, in quanto viene leso quello della solidarietà, a cui lo Stato non può assolutamente derogare”. |