Corruzione aggravata, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falso, sono queste le ipotesi di reato per cui è indagato il sindaco di Olbia, già onorevole di Forza Italia, Settimo Nizzi in un’inchiesta su una serie di appalti nel comune sardo. La notizia rischia di produrre conseguenze sulle elezioni amministrative che si terranno il prossimo autunno: l’esponente di Forza Italia è già stato sindaco dal 1997 al 2007, e poi è tornato ancora come primo cittadino nel 2016, dopo otto anni trascorsi come parlamentare alla Camera dei Deputati. Insieme a Nizzi è indagata un’altra quindicina di persone, tra cui Aldo Carta, direttore generale del consorzio pubblico Cipnes (Consorzio industriale provinciale nord est Sardegna), già sospeso dalle sue funzioni per decisione della Procura perché coinvolto nel filone sul Geovillage, il complesso alberghiero di Olbia che Carta avrebbe cercato di far tornare in possesso di una società fallita, rallentando le procedure di asta giudiziaria. Altre indagini coinvolgono Nizzi sul sequestro, confermato in Cassazione, per presunti abusi della sua villa a Golfo Aranci, che il sindaco e la sua famiglia hanno dovuto lasciare lo scorso maggio. Di maggio è anche un’altra segnalazione arrivata in Procura, relativa all’asta per il palazzo della Ferrovia di Olbia. A inviare gli atti ai pubblici ministeri era stato il giudice fallimentare, costretto a sospendere la procedura in seguito a presunte interferenze da parte di Nizzi.