Dall’Italia: Salvataggio di Stato per il Monte dei Paschi di Siena |
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Martedì 03 Agosto 2021 17:23 |
Il Monte dei Paschi di Siena era una impresa privatizzata e ormai decotta che occupava migliaia di persone in un territorio ristretto. L’azienda non ce la faceva ad andare avanti, la politica (di sinistra) si agitava, partiti e sindacati si inalberavano e il governo di turno, timoroso delle possibili conseguenze, interveniva versando miliardi. Poi le cose invece di risolversi, si complicano: iniziano prepensionamenti, cassa integrazione, licenziamenti, amministrazioni straordinarie,
commissariamenti, ipotesi di alleanze e fusioni, interventi della Commissione Europea e, naturalmente, il versamento di ulteriori e cospicui miliardi. Infine il dramma arriva a conclusione: la situazione precipita e sulla scena arriva la multinazionale, estera o italiana, che fiutato l’affare vantaggioso, si offre di comprare a prezzi da saldi di fine stagione gli unici pezzi rimasti di qualche valore. Lo Stato, che nel frattempo a suon di miliardi era diventato nuovo azionista, pur di risolvere il problema è tentato di accettare nonostante che, pur di vendere, dovrà accollarsi debiti, esuberi, processi e magagne di ogni genere. L’epilogo è, manco a dirlo, davvero triste, fatto di lavoratori licenziati, fornitori e subfornitori che falliscono e territori in crisi profonda. E alla fine ci scappa il morto. Defenestrato, giù dalla finestra. lo vede anche il magistrato che indaga su quello strano "suicidio". Ma non se lo ricorda, poverino, non gli torna in mente il fatto, Salvo scoprire da una foto che lui, il poverino, in quel vicolo sotto la finestra del "defenestrato", c'era proprio. Ma guarda che che scerzo fa talvolta la memoria... |