Ravenna: ANPC commemora don Giovanni Minzoni |
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Lunedì 23 Agosto 2021 17:37 |
Oggi 23 Agosto alle ore 19 a Ravenna, in piazza Garibaldi, sarà ricordato Don Giovanni Minzoni, prete ravennate, parroco di Argenta, che 98 anni fa, fu ucciso dalla violenza fascista. Messaggio della Vicepresidente Nazionale Anpc Silvia Costa per la commemorazione di don Minzoni: "Nell’esprimere la profonda partecipazione della Associazione Nazionale Partigiani Cristiani alla importante iniziativa promossa dell’associazione Donati, saluto con particolare amicizia e affetto Aldo Preda e il segretario nazionale del PD Enrico Letta, le Autorità e tutti i presenti. Il brutale assassinio di don Giovanni Minzoni, 98 anni fa ad Argenta, ha spezzato una vita ma non la sua luce e la sua testimonianza che continuano a illuminare la coscienza di tante generazioni. Chi come noi dell’Anpc, si ispira al cattolicesimo democratico e ai valori della resistenza “per amore” ha in questo straordinario sacerdote un esempio unico. Cappellano di Argenta, dottore in dottrina sociale della Chiesa, volontariamente andato al fronte sul Piave e decorato per il suo coraggio e dedizione; diventato parroco di San Nicolò, mette in pratica i principi del cattolicesimo
sociale a favore della educazione dei giovani, di lavoratori e donne. Fonda cooperative di braccianti e laboratori femminili, la biblioteca circolante, circoli. Quindi coadiuva mons. Faggioli nella creazione di un numeroso gruppo scout, contrastando l’istituzione dell’Avanguardia giovanile fascista. L’agguato di una squadraccia nera, su mandato di Italo Balbo, il 23 agosto 1923 lo colpisce alle spalle e resto’ impunito fino al 1946, quando però sopraggiunse l’amnistia. Profetiche e illuminati le sue parole, scritte qualche tempo prima, in cui prometteva che la preghiera mai si sarebbe spenta per i suoi persecutori e che attendeva “la bufera, la persecuzione, forse la morte per il trionfo della causa di Cristo”.Con la sua intimidazione e poi la sua uccisione si volle spegnere soprattutto (come disse Giovanni Paolo II) il fascino spirituale della sua personalità, la sua dedizione alla educazione dei giovani, dei suoi scout, volta a formare le loro coscienze per una trasformazione della società. Qui è la radice del suo martirio, che ha fatto crescere fino ad oggi l’albero sempreverde del migliore cattolicesimo democratico, di quel radicale NO alla sopraffazione e alla violenza, alla dittatura, e quell’impegnativo SI alla resistenza, in nome della libertà, inviolabilità e dignità della persona umana. Un imperativo morale che ha ispirato i partigiani cristiani e poi il popolarismo, la democrazia cristiana e oggi il contributo che i cattolici democratici stanno continuando a dare in Italia e in Europa in ambito culturale sociale e politico. Sono figure come quella di don Giovanni Minzoni a continuare a donarci il senso e la direzione del nostro impegno, come Associazione Nazionale dei Partigiani Cristiani, in una nuova stagione di resistenza: quella alle nuove minacce alla libertà e dignità umana, alle cause di tante sofferenze ed emergenze umanitarie, alla distruzione della “casa comune“ per dirla con le parole di Papa Francesco, alla timidezza nel costruire una vera Unione Europea, alla indifferenza e all’egoismo che rompe la coesione sociale e crea nuove povertà ma anche minacce alla Pace. Don Minzoni, ribelle per amore, protomartire della Resistenza, ci indica la via. Silvia Costa Vice presidente dell’ANPC".
da ANPC Nazionale |